“Ci sono tanti modi per non fare nulla. Su questo versante segreti, trucchi e piccole furbizie non ne mancano, anzi abbondano. Tutti li conosciamo e qualcuno lo usiamo nella vita di ogni giorno. Però uno primeggia su tutti: chiedere di fare qualcosa ai politici”. E’ quanto sostiene, in un documento diffuso in queste ultime ore, la Cna di Vittoria. Il presidente Giuseppe Santocono e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio spiegano: “Non sappiamo se serve ricordarlo, ma vogliamo ribadirlo: la condizione in cui versa l’economia del nostro territorio è quasi avvilente, ma non perché ce lo dicono i giornali, le tv o qualche “guru” dell’economia, bensì perché ogni giorno chiudono imprese e parecchi cittadini non hanno più un lavoro. La situazione dell’economia reale (l’economia vera) è così critica che chiedere, a chi dovrebbe governarci ai vari livelli, di trovare strade che ci possano portare fuori da questa condizione è quasi inutile. La nostra classe politica non è per nulla attrezzata. Sono dei pessimi gregari che si atteggiano a grandi leader. Persone abili a mettere su piccole farse utili a loro stessi, esperti solo nel complicare le cose senza raggiungere nessun risultato. Oramai le persone si domandano: come progettare un futuro migliore a partire da subito? Perché ogni ritardo è letteralmente fatale per le imprese che cercano di resistere e per le persone che vi lavorano”.
“Ci sono proposte concrete – continuano Santocono e Stracquadanio – da parte di chi non si rassegna all’attesa, di chi pensa che sia necessario agire subito senza lasciarsi influenzare dalla “politica”, intesa nel suo significato peggiore: l’insieme di intrighi e divisioni fasulle. Se finora questa “politica” è stata sorda alle nostre richieste, se non ne ha colto l’urgenza, magari è il caso di farsi sentire un po’ di più e soprattutto su un argomento preciso che ha un peso specifico maggiore rispetto agli altri: l’atteggiamento persecutorio e vessatorio di Riscossione Sicilia (ex Serit)”.
Per la Cna, insomma, “è venuto il momento in cui la società reale vittoriese deve dare uno schiaffo a questa “politica”. La crisi non può essere argomento di semplice discussione da utilizzare nei soliti riti. Mentre si discute, le imprese chiudono, la cassa integrazione cresce, i licenziamenti fioccano e i disoccupati aumentano. Le micro e piccole attività di Vittoria non appartengono al mondo dei giocatori del potere, ma all’immensa tribù di cittadini normali che ha lavorato e pagato le tasse una vita e ora, a bordo di questo Titanic, ha maturato il sacrosanto diritto di essere salvata per prima. In fretta. Prima che arrivi qualche dramma inaccettabile. E’ giunta, forse, l’ora di farsi sentire. Partendo (è solo l’inizio) da una manifestazione democratica e civile che veda tutta Vittoria mobilitata. Un evento capace di fare emergere l’orgoglio e la passione di numerose imprese, la dignità di molti lavoratori, la rispettabilità della maggioranza dei pensionati e dei disoccupati, tutti tormentati, assillati da un sistema di riscossione incapace di guardare in faccia la realtà. I tempi sono maturi. Che ne dite?”.
La Cna di Vittoria: “Siamo stanchi di attendere. L’economia locale cola a picco ma nessuno riesce ad intervenire”
- Aprile 20, 2013
- 12:15 pm
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