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"Sin dal 2001, per mezzo del sindacato balneari di cui ero presidente, ho attenzionato più volte a tutte le istituzioni presenti nella nostra provincia,sindaci compresi, la problematica inerente all’erosione della costa,quindi, al pericolo che le nostre bellissime spiagge dorate potessero “sparire” con un gravissimo danno al turismo balneare e al turismo in genere,intendo precisare che i lavori,ancora oggi in atto, riguardanti il dragaggio della sabbia dal fondo del porto di Marina di Ragusa alla vicina spiaggia “Mancina”, non hanno nulla a che vedere con il ripascimento della costa". Così si esprime
Antonio Firullo, intervenendo sulla questione del sistema erosivo delle coste iblee e del ripascimento. "La ditta che effettua i lavori – dice – non è specializzata al rinascimento della sabbia ma ha soltanto l’incarico di svuotare il fondo sabbioso all’interno del porto di Marina di Ragusa. Purtroppo il grido d’allarme del sottoscritto è stato del tutto ignorato. Grave sarà il danno quanto difficile ripararlo. Infatti la nostra provincia che,come riportato dal giornale “il sole 24 ore”, è la più assolata d’Italia, si troverà costretta ad ospitare i propri turisti nelle piscine rischiando anche l’opportunità di lavoro per tanti giovani che vorranno investire sulle nostre spiagge. Quanto sopra rammento a tutti i politici che noi,concessionari balneari, secondo quanto stabilito dalla legge non possiamo attingere ai fondi di risarcimento danni per le mareggiate. Un ulteriore danno alla nostra categoria balneare che nulla ha da invidiare agli agricoltori, invece, tutelati da qualsiasi danneggiamento. Esorto,quindi,tutti i politici ad intervenire urgentemente con chi di fatto è specializzato nei lavori di ripascimento della costa affinchè possa risorgere il turismo balneare nelle nostre spiagge,le più assolate e le più belle d’Italia".