ERMERGENZA FINANZIARIA AL COMUNE DI MODICA. IL SINDACO: “DEVO ESSERE COME IL MEDICO CHE QUANDO C’E’ LA GRAVITA’ DEVE DIRE LA VERITA’ AL MALATO ED AI PARENTI”

“Non si può continuare a nascondere la verità. E’ necessaria onestà intellettuale. I bravi medici sono quelli che dicono, chiaramente, al malato ed ai familiari qual è la sindrome di cui si è affetti”. Antonello Buscema si definisce “medico saggio” che non vuole nascondere la malattia che piega Modica. Una città davanti ad un bivio: imboccare la strada più dura, quella della dichiarazione di dissesto finanziario, oppure quella del governare la città, tutti insieme, ciascuno per il proprio ruolo, “come se” si fosse in regime di dissesto finanziario. “Ho detto chiaramente ai dipendenti – spiega Buscema – che continuando così non avranno lo stipendio puntuale almeno per i prossimi 20 anni. Il Comune è come un’azienda che, ogni fine mese, anziché produrre reddito produce debito”. Un’azienda privata fallisce, l’ente locale dichiara dissesto finanziario. “Il bilancio di previsione – continua il Sindaco Buscema – segna il passaggio. Dobbiamo essere tutti insieme a scegliere la strada da imboccare. Ciascuno deve però, rendersi pienamente consapevole del proprio ruolo, ma abbandonare la ricerca dell’interesse relativo esclusivamente al proprio orticello. Serve una presa di consapevolezza complessiva della città. Servono scelte dure e dolorose, serve – prosegue il primo cittadino – curare i mali che affliggono un Comune con troppe uscite, non tutte inutili, e poche entrate”. Si stanno dunque scrivendo le righe di una delle pagine più difficili della storia recente della città. Una città dalle mille risorse, ripiegata oggi su se stessa alla ricerca di una via d’uscita. “Il nostro obiettivo è quello di riportare il Comune quale ente erogatore di servizi. Oggi non riusciamo a riparare un buco in strada perché non ci sono soldi. Sappiamo bene che per raggiungere questo obiettivo serviranno scelte impopolari, che si sarebbero potute assumere prima ma che interessi personali, politici ed elettorali non hanno permesso. Ora è giunto il tempo di queste scelte non più rimandabili”. Buscema dunque sembra pronto a scommetterci ed anche a rimetterci di proprio, politicamente parlando, per scelte che potrebbero avere ricadute negative sul suo futuro politico, su quello del suo partito e della coalizione. “La politica in questo momento deve passare in secondo piano. E’ la città ed il suo futuro l’obiettivo che noi dobbiamo garantire”. E l’ipotesi della giunta tecnica lanciata da Udc prima e da Pdl poi? “E’ una strategia politica che innanzitutto la gente non capirebbe e che, soprattutto, non avrebbe conseguenze positive. Piuttosto ciascuno faccia il proprio ruolo, anche d’opposizione. L’importante è essere coscienti della gravità della situazione e conseguenziali nell’agire”. E sulla proposta del Pdl è intervenuto anche l’Mpa modicano che, chiudendo ogni spiraglio all’ipotesi, parla di una “nevrosi politica. Dietro – dicono gli autonomisti – ci sono i responsabili dello stato di dissesto che stiamo vivendo. Che attuino piuttosto quel ruolo di opposizione costruttiva che fino ad oggi non è assolutamente emerso, mettendo da parte risentimenti, rabbia, delusioni e sconfitte che per il Pdl sono diventati spettri da combattere – concludono dall’Mpa – sprecando tempo a discapito della collettività”.
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