Modica, firmano per due diverse liste elettorali, ne paga le conseguenze Frasca Caccia. Rinviato a giudizio

Tribunaleppongono la loro firma su due liste elettorali diverse, forse ignari del fatto che la legge consente di aderire solo al sostegno di un solo candidato. Sta di fatto che questo agire ha inguaiato colui che autenticava le firme, nel caso specifico Nino Frasca Caccia, attuale vice sindaco di Modica, che come nei giorni scorsi era stato per l’ex vice presidente del consiglio provinciale, Sebastiano Failla, e’ stato rinviato a giudizio dal Gup, Maria Rabini. Sara’ processato dal giudice del dibattimento il prossimo mese di luglio. A Frasca Caccia viene contestato, come si diceva, di avere autenticato due firme apposte da altrettante persone per la lista “Barone presidente”, in occasione delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Ragusa e la scelta del presidente della Provincia nel 2007. Fu accertato, in seguito, che gli stessi soggetti avevano firmato anche per un’altra lista. L’imputato, difeso dall’avvocato Salvo Maltese, sostiene di aver autenticato le presunte firme false solo dopo che i due sottoscrittori avevano esibito i rispettivi documenti e cioe’ carta d’identità e patente, i cui numeri seriali corrispondono senza ombra di dubbio alle generalità, a sostegno della tesi difensiva secondo cui i sottoscrittori avrebbero in un secondo tempo disconosciuto la loro calligrafia quando si resero conto che avevano compiuto un illecito. Da rilevare che Nino Frasca Caccia non era, all’epoca, candidato, quindi non direttamente interessato alle elezioni. Non e’ pertanto, improbabile, all’esito conclusivo del processo, che per i due sottoscrittori possa scattare la denuncia per calunnia, per la quale, ad esempio, sta procedendo Sebastiano Failla contro una donna di Pozzallo, visto che un grafologo da lui nominato ha già accertato che le due firme della donna nelle altrettante liste in oggetto, tra cui quella di sua competenza, sono identiche, escludendo la circostanza della falsificazione. Se nel caso di Failla pare che la sottoscrittrice fosse in buona fede nell’aver apposto la firma in due liste diverse, bisogna accertare questa circostanza pure nel caso di Frasca Caccia, che, comunque, si dice sereno anche perché, documenti alla mano, il difensore sarà in grado di dimostrare in aula che le firme in calce alla lista di sua competenza sono state apposte dalle stesse persone le cui generalità risultavano dai documenti esibiti allo stesso Frasca Caccia. Nella stessa situazione si ritrova anche il segretario regionale del Partito Repubblicano, Gino Calvo, che ha in corso, addirittura, due procedimenti penali.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa