L’incendio al Camping “La spiaggetta” di Sampieri(Scicli). Fu una “soffiata” a fare stabilire il dolo

togheFu una soffiata a portare le indagini dei carabinieri all’individuazione del mandante e degli autori dell’incendio del camping “La spiaggetta”, e fu lo stesso proprietario ad accorgersi del fuoco che stava coinvolgendo la struttura. In questo caso lo ha detto al giudice monocratico del Tribunale, Antongiulio Maggiore, lo stesso Ottavio Emmolo, spiegando che nel mese di maggio del 2010, per puro caso, si accorse di quanto stava accadendo nel camping che gestisce insieme ai fratelli a Sampieri. Imputati, perché accusati di danneggiamento a seguito d’incendio doloso, sono gli sciclitani Giovanni Antonio Ciavorella, Nazareno Zanini, e gli albanesi Amarild Cela, Ibrahim Cystri ed Artur Shullazzi. “L’incendio era visibile – ha detto il teste – perché’ le luci esterne della struttura erano già spente, quindi le fiamme erano maggiormente risaltanti. Ho immediatamente avvertito i vigili del fuoco di Modica e i carabinieri”. Escusso anche il tenente Gianluca Muscatello, che fu tra coloro che intervennero sul posto. L’ufficiale dei carabinieri, che condusse le indagini, ha detto al magistrato che circa la sussistenza del dolo ci si arrivò a seguito di una fonte confidenziale, secondo la quale il mandante sarebbe stato Ciavorella perché aveva dei forti rancori nei confronti dei fratelli Emmolo perché questi ultimi avrebbero determinato il suo licenziamento quando allertarono la loro anziana zia, A.E., ed il loro cugino, G.M., gravemente ammalato, per i quali Ciavorella era il tutore, che questi stava depauperando il loro capitale. A seguito di ciò, l’uomo fu rimosso dalla carica e, addirittura, denunciato per l’appropriazione indebita di un milione e mezzo di euro. Nella prossima udienza si discuterà delle intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate dai militari che confermerebbero l’ipotesi. I fratelli si sono costituiti parti civili con l’avvocato Salvatore Poidomani.

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