Operazione “Revenge”. Le Squadre Mobili di Ragusa e Roma arrestano quattro vittoriesi per minacce a collaboratore di giustizia

Operazione RevengeLa Squadra Mobile di Ragusa, in collaborazione con il Commissariato di Vittoria e con la Squadra Mobile di Roma, ha eseguito nel Lazio ed in Sicilia quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Catania, tutto nell’ambito dell’Operazione “Revenge”. Le persone in stato di custodia cautelare sono:
Giovanni Latino, vittoriese di 50 anni residente a Roma; il fratello Gaetano Latino, anch’egli vittoriese di 42 anni residente a Roma; questi due fratelli di Vincenzo Latino, sempre vittoriese di 43 anni Vittoria reggente del clan mafioso della stidda operante in Vittoria ed attualmente detenuto, ancora Marco Giurdanella, ipparino di 33 anni e Innocenzo DiGiovanni, di 30 anni, entrambi ritenuti appartenenti al clan mafioso della stidda operante a Vittoria

Tutti sono responsabili di reiterate minacce ai familiari del collaboratore di giustizia Giuseppe Doilo , poste in essere tra il gennaio ed il febbraio di quest’anno, al fine di costringerli ad abbandonare le loro abitazioni ed Il territorio del Comune di Vittoria in quanto “non graditi’.
Significativo, inoltre, è il fatto che il Giurdanella ha posto in essere la condotta mentre era Sottoposto a misura di prevenzione con obbligo di soggiorno.

Lo scorso 23 gennaio il Doilo ha resto dichiarazioni manifestando l’intento di collaborare con la giustizia ed iniziando a tracciare il quadro delle sue conoscenze riguardo alle attività illecite dei gruppo mafioso della stidda. L’importanza della collaboratore del Doilo è legata al fatto che Io stesso ha rivestito un ruolo apicale all’interna della famiglia della stidda di Vittoria, ed era anche genero del reggente Vincenzo Latino.
Già nell’immediatezza della collaborazione sono stati posti in essere degli atti intimidatori contro Il neo collaboratore. In particolare veniva data alla fiamme, da ignoti autori, l’autovettura del padre di Giuseppe Doilo.
Nel gennaio scorso la moglie del collaboratore ha deciso di rinunciare al programma di protezione rientrando a Vittoria, venendo ospitata dalla di lei madre (moglie di  Vincenzo Latino).
Tale episodio è stato considerato come un gravissimo affronto da parte dei fratelli di Vincenzo Latino e degli altri affiliati alla stidda, al punto da portare ad una reazione violenta nei confronti non solo della moglie del collaboratore, ma anche della madre della stessa in quanto si era permessa” di dare. Ospitalità alla moglie di un infame”.
Da qui una serie di minacce telefoniche ai danni della moglie del collaboratore (prima) e della di lei madre (poi); il Giurdanella e il DiGiovanni hanno posto in essere le medesime condotte in Vittoria.
La moglie e la madre del collaboratore furono perciò costrette ad abbandonare la loro abitazione e ad allontanarsi da Vittoria, venendo entrambe inserite nel programma di protezione, La condotta è stata posta in essere con metodo mafioso” e con modalità tali da indicare la volontà di riaffermare il predominio del clan anche all’interno dei rapporti familiari. L’esecuzione delle misure cautelari in questione costituisce un’importante ed immediata risposta ad un’azione abietta, posta in essere nei confronti dl persone indifese, nel tentativo di imporre con la violenza il predominio del gruppo mafioso nei confronti di chi si permette di reagire.

Con riguardo alla personalità di due dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare oggi eseguita, si rileva che:

Innocenzo Di Giovanni, nipote acquisito (figlio del fratello di Fortunata Di Giovanni) di Vincenzo Latino, risulta avere pregiudizi per rapina, ricettazione e per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. E’ stato condannato con sentenza GUP presso il Tribunale per i Minorenni di Catania per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti

Marco Giurdanella è stato processato unitamente a Vincenzo Latino e Giuseppe Doilonell’ambito del procedimento “Final Game”, venendo condannato in primo grado alla pena di 10 anni di reclusione in quanto appartenente al gruppo mafioso della stidda operante in Vittoria e retto proprio da Latino

Il Giurdanella infine è stato da poco scarcerato a seguito della revoca della custodia in carcere disposta nell’ambito del procedimento Final Game.

httpv://www.youtube.com/watch?v=hyMsM0J7C20&feature=youtu.be

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