Sit in dei lavoratori villaggi turistici iblei sotto sequestro presso la Prefettura di Ragusa indetta dalla Ust e Fisascat

sit in prefettura“Abbiamo sentito forte la necessità di esprimere pubblicamente e condividere quel disagio socio-economico che i lavoratori dei tre villaggi turistici del ragusano vivono sulla propria pelle. Il sit in non è una protesta bensì un atto di denuncia contro il silenzio che sta accompagnando questa vicenda.” Così, dopo la manifestazione di questa mattina davanti alla Prefettura di Ragusa, commentano il segretario generale della Ust Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro, e il segretario generale della Fisascat territoriale, Vera Carasi. “Abbiamo voluto condividere questo momento con i sindaci di Ispica, Pozzallo e Scicli – hanno aggiunto – perché, al di là degli aspetti giudiziari che non possono sicuramente essere discussi, preme fortemente la tenuta sociale di una provincia che nel turismo poggia gran parte della propria economia.
La situazione è abbondantemente chiara e qualsiasi valutazione la si percepisce nella preoccupazione di quasi 400 persone. Con il sit in di oggi, abbiamo inteso rompere gli indugi e sollevare il problema.
Qui si parla di tenuta sociale, occupazionale e della stessa credibilità turistica di questo territorio – hanno aggiunto Sanzaro e Carasi – Sua Eccellenza il Prefetto è stato informato della situazione e della gravità. Superare l’impasse, nel pieno rispetto del corso della magistratura, è un obiettivo che bisogna porsi velocemente. La chiusura dei villaggi, e con essa il rischio di non poter accedere alla cassa integrazione per i lavoratori, è un problema che va condiviso con tutta la società ragusana, con la politica e le istituzioni.
Chiediamo che venga garantita l’apertura dei siti e la garanzia di una continuità occupazionale.”

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