Modica. Visita del Vescovo a Crisci ranni. Donarsi è la vera grandezza e la vera gioia

visita vescovoUn incontro gioioso e intenso è stato ieri quello del Vescovo di Noto, Antonio Staglianò, al Cantiere educativo Crisci ranni di Modica, accompagnato dal Vicario generale don Angelo Giurdanella, dal vicario foraneo don Corrado Lorefice, dal parroco della Madonna della Catena don Franco Cataldi e da don Rosario Rabitto. L’aria che si respirava era quella di una grande famiglia in festa. L’incontro è iniziato ricordando la lunga gestazione del progetto. Già nel 1987 s’era posto, negli incontri della Caritas cittadina, il problema di una presenza nel quartiere. Che è diventata concreta nel 2010, quando c’è stata la possibilità di un progetto della Caritas Italiana realizzato con la compartecipazione del Laboratorio dolciario don Puglisi, scegliendo quest’area anche per la denuncia del suo degrado fatta dalla parrocchia della Catena. Questo è un primo passaggio dell’operare Caritas: si coglie il bisogno e non si dimentica, si cerca di fare qualcosa fin quando non si trovano opportunità che permettono di maturare risposte. Come hanno testimoniato gli animatori, c’è voluto quindi tempo – tra il 2010 e il 2012 – perché il Cantiere prendesse forma: la forma della fiducia da parte dei bambini, del desiderio di imparare, del senso dell’appartenenza. Si è operato con pazienza, imparando dalla pazienza di Dio a farsi carico. È il secondo passaggio del metodo Caritas: si costruisce con i tempi della crescita educativa. Che è maturata ed è diventata doposcuola richiesto anche dalle scuole, sport come spazio educativo; laboratori; orti sociali, anch’essi come fatto educativo. Senza dire della presenza di attività teatrali qualificate da parte della Compagnia del Piccolo Teatro, che ha presentato al Vescovo i suoi laboratori. O di collaborazioni, come quelle realizzate per la festa di Crisci ranni, con le ex allieve salesiane, rappresentate da Maria Antonietta Nigro. Il terzo passaggio del metodo Caritas indica come lo Spirito è sempre all’opera: da quest’anno sono arrivati i volontari! Sono insegnanti in pensione o in servizio, studenti dell’Istituto Verga o del Liceo scientifico, altre persone disponibili. Che, come ha detto a nome dei giovani Carmelo, hanno capito che volontariato è gratuità, amicizia, innamorarsi dei bambini … E, come ha sottolineato una delle prime insegnanti volontarie Serena, diventa qualcosa che riempie di gioia la vita e che si vorrebbe proporre a tutti. E fa restare sempre in crescita … E si cresce, ha detto il Vescovo dopo aver espresso la sua gioia per l’incontro, dal di dentro coltivando una vita non mediocre. Con la gioia di chi dà e riceve. E accompagna la crescita una Chiesa madre, una Chiesa che non aspetta che i ragazzi e i giovani vengano nelle parrocchie ma che va, si mette accanto, dona gioia, aiuta a sentirsi tutti figli ritrovando una radice e un senso di appartenenza profondo. Coltivando fedeltà e tenerezza insieme, come amava dire don Puglisi. Su questo è stata invocata la benedizione di Dio, impartita dal Vescovo in un clima semplice e festivo che è continuato con una merenda comune, mentre Mons. Staglianò e i ragazzi si sfidavano a ping pong e scoprivano ancor più la vicinanza del pastore.

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