Lo sbarco di Cirica(Ispica). Chieste condanne per oltre 45 anni per sei imputati

ignazio galfoOltre 45 anni di reclusione è la pena complessiva chiesta dal pubblico ministero presso il Tribunale di Catania, nei confronti di sei imputati arrestati lo scorso mese di agosto, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Modica, dai Carabinieri, coadiuvati in fase esecutiva da un aeromobile del 12° Elinucleo Carabinieri di Catania e da un Pattugliatore del Gruppo Aeronavale della Finanza di Messina, per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I sei sono processati col giudizio abbreviato e nei loro confronti il piemme, a conclusione della requisitoria, ha chiesto la condanna a sette anni e sei mesi di reclusione ciascuno. Si tratta di Giuseppe Zocco, 36 anni, pozzallese, Mohamed Saidani, tunisino, 33 anni, residente a Pozzallo, Lutfi Mohammed Essabah Adnan, palestinese, 35 anni, residente a Malta, Farag Mahoud Abdalla, egiziano, 44 anni, residente a Pozzallo, Donato Angileri, pozzallese, 31 anni, e Moahamed Krifa, tunisino, 37 anni, residente a Pozzallo, difesi dagli avvocati Ignazio Galfo e Salvatore Citrella. In settimana sono fissate le arringhe dei difensori e le sentenze del Gup, Luigi Barone. C’era un settimo imputato, Mohamed Bourbia tunisino, responsabile della comunità islamica di Pozzallo, che nei giorni scorsi è stato condannato a tre anni e sei mesi dalla Corte d’Assise di Siracusa. Sono tutti ritenuti essere i basisti – per la giurisdizione del Tribunale di Modica, di una più ampia organizzazione criminale transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, organizzando l’arrivo sul territorio italiano del natante giunto a Pozzallo nella mattinata del 7 agosto 2012 e che, su attivazione dei Carabinieri di Modica che stavano monitorando passo per passo le fasi di avvicinamento del barcone al suolo italiano attraverso la conduzione di complesse attività di intercettazione telefonica, era stato fatto abbordare da un natante del gruppo aeronavale della Guardia di Finanza di Messina a seguito di una avaria occorsa sull’imbarcazione straniera che ne aveva interrotto il lento avvicinamento al litorale di Ispica mettendo peraltro a repentaglio l’incolumità dei suoi occupanti. Tale imprevisto aveva fatto fallire il tentativo di sbarco pianificato dall’organizzazione criminosa che sarebbe dovuto avvenire con l’utilizzo di due lance leggere che avrebbero fatto da spola tra la nave madre e la spiaggia ispicese di Cirica.

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