CHI ERA SALVATORE GENNARO

Era tornato da poco a vivere a Modica. Dopo la separazione dalla moglie e dai tre figli, era andato ad abitare ad Ispica. Poco tempo fa, Salvatore Gennaro, il sessantaduenne ucciso da tunisino e ritrovato lunedì sera, fa aveva deciso di prendere in locazione un appartamento in Via Fontana ad un paio di centinaia di metri dalla palazzina dove risiedeva la moglie con i figli, due maschietti ed una femminuccia. Svolgeva regolarmente il ruolo di padre. Accompagna spesso i suoi figli a scuola. Era un tipo, a tratti introverso. Aveva lavorato per diversi anni alle dipendenze della Rai, a Torino, dove era responsabile degli strumenti musicali dell’Orchestra Sinfonica dell’ente televisivo pubblico, nel senso che li curava, li confezionava quando dovevano essere spediti in qualche località per i concerti. Da qualche anno si era messo in pensione ed era rientrato a Modica. Da pensionato aveva messo in moto la sua passione per i mobili antichi. Aveva collaborato con un rivenditore per qualche tempo. Negli ultimi mesi era usuale vederlo nei mercatini degli articoli usati, in modo particolare, quello che si tiene una domenica al mese a Modica. Si sistemava a ridosso dei “Ponti Pilera”, a Palazzo Salemi. Chi lo conosceva sostiene che fosse un abitudinario. Lo si incontrava quasi sistematicamente intorno alle 14,30 al Nuovo Bar di Piazza Principe di Napoli, vicino al Municipio, dove prendeva il caffè. La denuncia ai carabinieri della Compagnia di Modica era stata presentata domenica pomeriggio dalla sorella.

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