Il drammatico caso di Vittoria, il presidente dell’Ascom Prelati “La mobilitazione in programma il 24 è il segnale di partenza di una protesta molto più ampia che si estenderà in tutta l’area iblea”

antonio prelati“Sì, è vero. Abbiamo toccato il fondo. E nulla potrà essere più come prima dopo quanto accaduto martedì scorso nella nostra città”. Lo dice il presidente della sezione Ascom di Vittoria, Antonio Prelati, a commento dei gravi fatti che hanno, giustamente, fatto puntare i riflettori mediatici sulla città per la drammaticità della situazione. “Oltre ad esprimere la nostra solidarietà alla famiglia Guarascio e ai poliziotti che eroicamente sono rimasti coinvolti in questa vicenda – continua Prelati – non possiamo non sottolineare che la protesta in programma il 24 maggio, contro i sistemi utilizzati dall’ex Serit, oggi Riscossione Sicilia, promossa da Confcommercio e da Cna, quindi dalle associazioni di categoria che su questo fronte sono volute scendere in campo in maniera forte, non può essere che il primo atto di una azione di mobilitazione che vogliamo diventi molto più estesa. Partiremo da Vittoria per proseguire con il resto della provincia di Ragusa e poi, perché no, estenderemo la nostra mobilitazione anche in ambito extraprovinciale. Una presa di posizione molto forte che vuole puntare il dito contro l’utilizzo di metodi che si accaniscono contro quelle famiglie che si trovano in grosse difficoltà e che non sanno come risalire la china dal punto di vista economico. E’ possibile che in questo caso non poteva esserci altra soluzione se non quella di vendere la casa all’asta?”.
“Le azioni di sciacallaggio, purtroppo – dice ancora il presidente dell’Ascom – in questo periodo non si contano. Ma pur nella drammaticità della situazione, potrebbero esserci strade risolutive che forse non sono state adeguatamente percorse. Come quella, ad esempio, di potere utilizzare i fondi usura dopo che l’istituto di credito ha bocciato eventuali richieste di ripianamento. Ecco, questo è un altro aspetto del problema. Non tutte le misure che possono aiutare le famiglie in grave difficoltà sono adeguatamente pubblicizzate. E giustamente chi si trova ad un passo dal baratro non sa a quale santo votarsi. Magari sarebbe opportuno una forte riflessione in questa direzione. Magari sarebbe opportuno chiedere all’ex Serit di finirla con determinati atteggiamenti. Magari sarebbe opportuno attivarsi anche politicamente per fare passare quella norma di cui si parla da tanto tempo tesa a garantire l’impignorabilità della prima casa. Siamo ad un punto di non ritorno? E’ probabile. Ma dobbiamo fare il possibile affinché questi drammi non sfocino in qualcosa di peggiore”.

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