Pozzallo, operazione “Torre Cabrera”. Patteggia la pena una delle giovani coinvolte

carabinieri a pozzalloUn anno di reclusione per la pozzallese Stefania Terranova, una dei circa venti giovani coinvolti nell’operazione “Torre Cabrera” eseguita dai carabinieri. La giovane ha deciso di avvalersi della possibilità di patteggiare la pena ed il Gup di Modica, Maria Rabini, con il consenso del pubblico ministero, Francesco Puleio, ha accolto la richiesta. Si era trattata di un’importante operazione antidroga eseguita lo scorso giugno a Pozzallo. La posizione della giovane era stata stralciata giacchè tutti gli altri imputati era stati già al centro del processo, sempre davanti al Gup, quando c’era stato un altro patteggiamento, quello diI Vittorio Pizzo, condannato a quattro anni e quattro mesi di reclusione. Ammessi al giudizio abbreviato Giuseppe Ciccazzo, Leandro Scolaro e Andrea Di Stefano mentre altri quindici imputati erano stati rinviati a giudizio al prossimo 24 giugno, cosi come chiesto in precedenza dallo stesso piemme. In questo caso si tratta di Giovanni Ammatuna, Graziano Arena, Danilo Arrabito, Giovanni Biazzo, Debora Borgia, Emiliano Cappello, Giovanni Davide Gambuzza, Sebastiano Morana, Carmela Paolino, Santo Randazzo, Lorenza e Mery Salonia, Samuel Scolaro, Alessia Spadola e Stefania Terranova, tutti giovani di Pozzallo di età compresa tra i 22 e i 32 anni. Gli imputati sono accusati di detenzione ai fini di spaccio di eroina. Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, la maggior parte dei giovani, tutti figli di rispettabili famiglie di Pozzallo, si erano detti estranei alle accuse, chiarendo le rispettive posizioni e dichiarando, in alcuni casi, che la droga era ad uso personale. Debora Borgia, 23 anni, è altresì accusata di delitto di morte come conseguenza di altro delitto per aver ceduto al giovane pozzallese Luca Arezzo la sostanza stupefacente che ne causò il decesso per overdose

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