Cgil: Giustificata soddisfazione per il decreto di apertura dell’aeroporto di Comiso. Ma la sfida continua su altri versanti non meno impegnativi

Giovanni Avola Segretario CGIL RagusaLa soddisfazione mista ad una legittima euforia per la firma della certificazione aeroportuale alla Società di gestione SO.A.CO S.p.A. per l’aeroporto di Comiso, che sancisce giuridicamente l’avvio alle attività della struttura, è, purtroppo, solo un pezzo, fondamentale ed essenziale, di un ragionamento che finalmente da pieno merito, questa volta, alle istituzioni del territorio, alla politica, ai soggetti sindacali e imprenditoriali che su questa scommessa hanno unitariamente puntato e vinto. Ma il bello viene adesso, afferma il Segretario Generale della CGIL di Ragusa Giovanni Avola. Ottenuta la patente l’aeroporto deve iniziare a funzionare e qui il ragionamento si fonda su due premesse: la firma dei contratti con le compagnie – non si potrà attendere luglio o agosto per farlo rischiando di bruciare la stagione – e soprattutto la sfida che viene lanciata al territorio in termini di apporti di risorse per rendere lunga vita alla infrastruttura.
Ritengo, in compagnia di tanti altri, che l’aeroporto di Comiso è un grandissimo investimento per puntare al rilancio economico e produttivo del territorio ma è altrettanto vero che è necessario determinare alcuni condizioni perché questo si realizzi pienamente.
Le istituzioni e la politica, prosegue Avola, devono rendere agibile l’intera area con un sistema di collegamento viario e ferroviario con i centri di interesse economico e produttivo che vuol dire interconnessione con le principali infrastrutture viarie ( autostrada SR – Gela, superstrada Ragusa – Catania ) e ferroviarie che mettano in connessione la struttura aeroportuale con i centri di produzione dei prodotti di eccellenza del territorio, primaticci e fiori in primo luogo.
Costruire, insomma, un sistema intermodale che coniughi infrastrutture e produzione che sono i due cardini per un rilancio serio e vero dell’economia e dell’occupazione. Ovviamente il turismo, in tutte le sue declinazioni, è parte integrale di questo ragionamento. Così si vede l’apertura dell’aeroporto, fatto epocale e decisivo, schiude la porta ad altre questioni che mettono in campo altre sfide la cui soluzione non può più fare i conti con il tempo, perché di questo ce ne rimasto davvero poco.

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