Scicli. Carlo Cartier e la vicenda Marsa Siclà

carlo cartierEchi e prese di posizione da vari fronti sulla vicenda giudiziaria che coinvolge, in particolare, i villaggi turistici Marsa Siclà e Baia Samuele, a Sampieri, e Marispica, a Santa Maria del Focallo, oltre al Ristorante “La Tegola”, sempre sul litorale ispicese, anche questo sequestrato e per il quale sono state dichiarate chiuse le indagini. Riguardo Marsa Siclà, si registra una lettera dell’attore Carlo Cartier che proprio mercoledì è apparso sulla Rai per il film su Giovanni Falcone nel quale impersonava uno dei magistrati del pool antimafia. “Da circa tre anni – dice l’artista – mi è stata affidata la direzione e l’organizzazione artistica del Teatro Xenia, un piccolo e incantevole spazio immerso nel verde; promuovere il teatro e la cultura è diventata di questi tempi impresa ardua, ma proprio per questo affascinante. Anno dopo anno, con un’accorta programmazione sono riuscito, senza il minimo contributo pubblico e solo con i privati, a far conoscere questa piccola rassegna teatrale estiva, unica nella provincia, che si chiama “La giara e il gelsomino”.  Dal 19 gennaio scorso l’intera struttura è stata posta sotto sequestro dalla magistratura inquirente per accuse gravissime: traffico illecito di reflui fognari e avvelenamento delle falde acquifere. Da quella data, per mesi, sui giornali più diffusi sono usciti articoli sull’inquinamento marino della scorsa estate e tra illazioni e quant’altro si è fatto passare nell’opinione pubblica il messaggio che in tutto ciò fossero imputati i villaggi. E’ possibile che tale opera di disinformazione sia dovuta a quel micidiale connubio fra la superficialità di chi invia informazioni distorte con quella di chi legge, però mi chiedo: perché, questo sì, autentico inquinamento delle notizie? Chi l’ha voluto”? Cartier si chiede perchè dopo dieci mesi di indagini e quasi cinque di sequestro Marsa Siclà resta ancora nell’impossibilità di poter svolgere l’attività, mettendo la società in grave difficoltà? “Appurato che non c’è nessuna accusa di inquinamento – aggiunge – visto che la ditta Buscema, coimputata per lo stesso reato(traffico illecito di reflui) ha ottenuto il dissequestro delle proprie autocisterne dopo pochi giorni, perché si sta volendo colpire uno dei pochi comparti che a fatica sta resistendo a questa terribile crisi? Perché più di 400 lavoratori, più tutto l’indotto, rischiano la propria esistenza e soprattutto perché delle strutture che per anni hanno rappresentato il fiore all’occhiello del turismo e del 75% della capacità ricettiva di questa provincia vengono chiuse contemporaneamente? Cosa impedisce alle indagini, che sicuramente devono fare il loro corso, di continuare anche con i villaggi operativi”?

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