Pozzallo. Il corpo di Nuccio Paternò era in avanzato stato di decomposizione

obitorioUna notizia che ha fatto il giro della città in pochissimo tempo, quella del ritrovamento ieri pomeriggio del corpo di Nuccio Paternò, il giovane pozzallese di 38 anni scomparso da casa giovedì 16 maggio scorso. Il suo corpo privo di vita è stato trovato nei pressi della “Bambinopoli” a Pietrenere, nei locali diroccati della struttura che si trova alle porte di Pozzallo, direzione Primo Scivolo. Già in pieno stato di decomposizione, secondo il medico legale potrebbe essere morto da 7-8 giorni, ovvero la sera di giovedì scorso quando fu visto per l’ultima volta verso le 20 nel bar “Scordapene”. Ad ucciderlo, con molta probabilità un mix di psicofarmaci e droga. Paternò infatti aveva alla spalle problemi di tossicodipendenza, e non era riuscito a seguire il percorso di disintossicazione in comunità. A dare l’allarme ai Carabinieri della Stazione di Pozzallo, due rumeni che soggiornano a Pozzallo, in giro per una passeggiata sul litorale pozzallese. I due sarebbero stati messi in allarme dal cattivo odore che si respirava nella zona. Paternò infatti è apparso subito irriconoscibile all’ispezione cadaverica, né i tatuaggi né un anello che portava al dito erano individuabili chiaramente. Unico elemento utile al padre, avvertito dalle Forze dell’Ordine e arrivato con alcuni parenti all’obitorio comunale, per poter effettuare il riconoscimento, i vestiti che il giovane portava addosso al momento della scomparsa. Negli ultimi giorni la famiglia lo aveva cercato in ogni modo senza sosta, puntando pare sul fatto che per gli inquirenti il cellulare poi scaricatosi risultava non essere “mai uscito” da Pozzallo. Tra i cespugli, fuori dai bagni diroccati, è stata trovata anche la sua bici nera. E ieri, davanti alla porta dell’obitorio con i parenti rinchiusi nel loro dolore, anche alcuni amici tra le lacrime e lo sgomento in un clima carico di tristezza e irreale per una scomparsa difficile da accettare. La salma ad oggi non è stata consegnata ancora alla famiglia.

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