Modica, lo Stato condannato a versagli 26 mila ma non paga ma, intanto, gli intima di pagare le spese di registrazione della sentenza

corte d'appello cataniaLa Corte d’Appello di Messina ha emesso due Decreti-Ordinanze di pagamento in favore di un pensionato modicano per un contenzioso con l’Inps per somme non dovute, ma il Ministero della Giustizia fa orecchie da mercante. Il primo decreto di 15.800 euro è stato depositato in cancelleria il 3 maggio 2012 precettato, ma il Ministero non paga e non ci sono somme pignorabili. Si è dovuti ricorrere al Tar Lazio per la nomina del Commissario ad Acta(l’udienza è stata fissata per il 13 novembre) con tutte le difficoltà e i costi che ciò ha comportato. L’altro decreto, non ancora precettato ma notificato al Ministero, è di 6.750 euro oltre spese di lite per 1.300 euro e interessi non ancora calcolati. Dopo la notifica delle decisioni della Corte, il Ministero dovrebbe pagare entro 120 giorni. E’ passato quasi un anno ma di liquidazioni manco l’ombra. L’uomo, Giorgio Cerruto, ha deciso di rivolgersi al Presidente della Repubblica, ritenendosi umiliato. “Lo scorso 9 maggio – dice – l’Agenzia Territoriale delle Entrate di Modica tramite l’Agenzia per le riscossioni, mi ha notificato una cartella di 745,32 euro relativi alle spese di registrazione della sentenza emessa dopo vent’anni(mia moglie di questa vicenda ha conosciuto solo i sacrifici e ha ingoiato solo i veleni perchè è morta prima) oggetto della pronuncia della Corte d’Appello di Messina del Decreto n. 477/11. Questo è un vero esempio di equità e giustizia e del rispetto dei diritti costituzionali?. L’Agenzia delle Entrate agisce contro di me effettuando una vera estorsione ed io per difendermi da un’ingiustizia devo fare ricorsi e quindi sostenere altre spese nonostante io abbia vinto la causa, mentre la parte soccombente è stata condannata alle spese processuali e non ha mai ricevuto una notifica di pagamento in sette anni da quando la sentenza è stata depositata in cancelleria nel 2006. Io a seguito di sentenze sono creditore dello Stato di oltre 26 mila euro ma il Ministero della Giustizia o chi per questi non paga, L’Agenzia delle Entrate, commettendo un vero abuso e un’illegalità mi intima di pagare somme che non mi competono, mentre chi ha l’obbligo di pagare e percepisce una pensione di seimila euro al mese, non meritata, viene lasciato in pace”.

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