Modica, anche i non vedenti a bordo della vespa

La partenzaLa moto è quella che ha fatto la storia delle due ruote anche dalle nostre parti. Poterne assaporare la maneggevolezza e la comodità con altri sensi che non siano quelli della vista è una esperienza che in molti hanno pensato ma in pochi sono riusciti ad attuare. Ci voleva la collaborazione tra l’Unione italiana ciechi sezione di Ragusa e il Vespa Club di Modica per portare a compimento una piccola impresa che ha coinvolto una ventina di non vedenti. Nonostante le condizioni climatiche non proprio favorevoli (ieri pomeriggio soffiava, infatti, un vento molto freddo), i partecipanti si sono armati di buona volontà, oltre che di giubbotti impermeabili alle basse temperature, per dare vita alla prima edizione del raid su due ruote denominato “A fari spenti”. Una manifestazione di libertà da parte di chi non vede ma vuole allo stesso tempo assaporare suggestioni differenti dal solito, come quelle che solo in sella ad una due ruote si riescono a catturare. Ogni equipaggio è stato formato da un vespista e da un cieco che, in qualità di passeggero, ha potuto respirare le sensazioni provenienti da un’iniziativa unica nel suo genere. “Quando ce l’hanno proposta – dice il maestro Giovanni Arestia, presidente dell’Uic – abbiamo subito accettato. Perché eravamo convinti, come poi in effetti è accaduto, che avremmo potuto vivere un momento unico. Grazie al Vespa Club Modica e al presidente Sergio Cannarella che si sono rivelati preziosi nel contesto di una collaborazione che ha fatto diventare i nostri ragazzi dei veri e propri protagonisti sulle due ruote”. La partenza è stata data a Ragusa Ibla, in piazza Hodierna, di fronte ai Giardini iblei. Da qui la carovana si è mossa per dirigersi, attraverso la vecchia strada statale 115, verso Scicli. In piazza, di fronte al Municipio, i non vedenti hanno poi offerto il caffè alle loro guide motorizzate. Ma in modo singolare. Li hanno bendati facendo vivere loro le proprie sensazioni. Poi, il gruppo si è messo di nuovo in sella sino ad arrivare a Modica, tappa conclusiva anche qui nel centro storico. E pure stavolta trionfo di emozioni “a fari spenti” con la degustazione finale del cannolo offerto dall’Antica dolceria Bonaiuto. “A volte – aggiunge il maestro Arestia – basta poco per raggiungere il benessere. Noi ci siamo voluti scommettere con questo appuntamento che, avviato per la prima volta, merita senz’altro di essere ripetuto. Diciamo che è stato una specie di numero zero che vale senz’altro la pena di riprovare. Magari quando le temperature saranno più alte. Ringraziamo tutti coloro, a cominciare dal Vespa Club Modica, che hanno sostenuto questa iniziativa rendendola possibile. Quando la solidarietà non è solo a parole. Ma si traduce in fatti concreti”.

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