Pozzallo, processo alla Vega OIL. Il Piemme chiama tra i testi tre periti. Opposizione della difesa

vega oilIl pubblico ministero, Gaetano Scollo, “tenta” di portare in udienza i tre periti le cui conclusioni erano state, precedentemente, annullate. Nella lista testi presentata nella fase preliminare del rappresentante dell’accusa c’erano, infatti, i nomi dei tre consulenti e per questo c’è stata forte opposizione degli avvocati Antonio Borrometi ed Ettore Randazzo, secondo i quali sarebbe impensabile chiamare i tre professionisti che, di fatto, avrebbero raccontato nella loro testimonianza i contenuti dell’atto che fu dichiarato nullo. Si tratta del processo alla “Vega Oil”, la piattaforma galleggiante al Largo di Pozzallo, che per la seconda volta torna all’attenzione del giudice unico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, dopo essere stato trattato per altrettante volte dal Gup con identica conclusione: sei rinvii a giudizio. Viene ipotizzato il reato di illecito profitto dovuto allo smaltimento di rifiuti pericolosi non autorizzato derivante dall’attività estrattiva e di stoccaggio degli idrocarburi del campo petrolifero Vega al largo di Pozzallo. Imputati sono Marcello Costa, direttore responsabile del sito Campo Vega; Michele Giannone e Francesco Lubrano Lavadera, comandanti pro-tempore del Galleggiante Vega Oil; Umberto Quadrino, ex amministratore delegato della Edison Spa; Andrea Cosulich, della Fratelli Cosulich Spa, società armatrice del Galleggiante Vega Oil. Il magistrato ha accolto l’eccezione di Borrometi e Randazzo ed ha rinviato al prossimo mese di ottobre. Non  era presente l’Avvocatura dello Stato, che è parte civile.

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