Rilanciare il Commercio, l’impegno di Francesco Frasca in LiberaModica

frascaIl Commercio a Modica langue in uno stato comatoso. I colpi della crisi sono stati pesanti, ma la sofferenza dipende anche da fattori locali che ne hanno aggravato la dimensione, la portata, gli effetti. Il Commercio è il mondo del mio impegno, della mia passione, dei miei interessi professionali. Ho voluto farne anche quello del mio dovere civico, quando ho scoperto le motivazioni e le finalità che hanno ispirato la nascita del movimento “LiberaModica” al quale ho aderito fin dall’inizio, candidandomi al Consiglio comunale nel quale sarei ovviamente il tutore degli interessi di tutta la città, ma so bene che potrei dare un contributo particolarmente incisivo allo sviluppo delle attività commerciali. Anche applicando le tante proposte, i suggerimenti, le idee, le richieste che centinaia di commercianti mi stanno inviando da quando ho avviato con loro un’interlocuzione schietta, leale, propositiva, finalizzata al bene del settore e dell’intera comunità locale.
Ho assunto l’impegno perché il Comune istituisca una consultazione costante con le organizzazioni di categoria per concertare l’adozione di misure, iniziative e interventi utili a sostenere il settore. Io di questa forma di consultazione permanente e di collaborazione farò un metodo sistematico. In tanti hanno risposto alla mia richiesta di segnalare problemi, esigenze, bisogni; di avanzare proposte, idee, osservazioni; di suggerire interventi, programmi e progetti utili al rilancio del Commercio, sia nel campo formale degli interventi di specifica competenza comunale, sia nell’ambito di una più ampia e generale azione politica di tutela degli interessi locali del settore che il Comune, su mia iniziativa, porterà avanti nei confronti di altri livelli istituzionali: Regione, Stato, Unione europea.
In proposito, ecco le analisi e le ricette di LiberaModica contenute nel programma <> e che, anche e soprattutto nel campo del commercio, l’amministrazione comunale guidata da Simona Pitino realizzerà sempre all’insegna del dialogo e attraverso una costante consultazione con le organizzazioni di categoria, al fine di valutare ogni proposta ed ogni intervento alla luce dell’efficacia dei risultati, per lo sviluppo del settore e il rilancio economico della città.
Il sistema della grande distribuzione ha messo in ginocchio, emarginato, espulso dal processo produttivo tanti piccoli commercianti. Pur non demonizzando le grandi strutture di vendita, ed anzi convinto come sono che al loro interno le singole imprese commerciali debbano essere sostenute e liberate dallo strapotere contrattuale della Gdo di cui sono vittime, non c’è dubbio che essa non può essere l’unica forma di offerta commerciale perché in questo caso verrebbe azzerato quel patrimonio secolare di tradizione mercantile sviluppatosi nel libero talento, nel fiuto istintivo e nell’autonomia organizzativa e gestionale di tanti imprenditori individuali, artefici di quell’economia “delle botteghe” capace di offrire una varietà qualitativa che nessuna struttura centralizzata è in grado di proporre. Inoltre, se i grandi centri commerciali diventassero l’unica forma di vendita, essendo necessariamente ubicati nelle periferie extraurbane, frustrerebbero il centro storico della città e la sua funzione sociale di cuore pulsante della comunità cittadina.
Io sono fermamente convinto, e mi batterò conseguentemente con tutte le mie forze perché il Comune di Modica, subito, già all’indomani del voto, metta il Centro storico al primo posto delle proprie politiche per la Città. Gli esercizi commerciali qui ubicati vanno pertanto sostenuti e incentivati in tutti i modi e con un sistema articolato e completo di interventi, anche strutturali come un capillare recupero funzionale dello spazio urbano e degli edifici fatiscenti che ne aumenti la densità demografica residenziale e la capacità attrattiva sui flussi commerciali. Inoltre mi batterò per la concessione di aiuti fiscali alle imprese che si insediano nel centro storico di Modica Bassa e di Modica Alta.
Il recupero ed il mantenimento delle piccole botteghe da un lato salvaguarderà il reddito di queste attività garantendo i livelli occupazionali e dall’altro offrirà un servizio ai cittadini che risiedono lontani dai grandi centri di distribuzione e non dispongono dei mezzi per spostarsi. Analogamente merita di essere favorita la nascita di centri commerciali naturali nei siti urbani di maggiore pregio.
Un impegno particolare sarà rivolto da parte mia al Polo commerciale. L’intera area, in tutta la sua estensione, deve essere riqualificata e liberata dalla pressione del traffico veicolare attraverso l’immediata esecuzione del progetto stradale a quattro corsie per la differenziazione della circolazione di accesso da quella, urbana ed extraurbana, di transito.

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