Il disegno di legge sul Barocco per Modica è un imbroglio Simona Pitino, candidata a sindaco, ribadisce che sarà il disegno di legge di iniziativa popolare promosso da LiberaModica a salvare e a rilanciare il Centro storico.

simona pitino“La legge su Ibla è di Ibla e non può essere di altri Comuni”. Così disse l’on. Dipasquale nel corso della conferenza stampa di presentazione del disegno di legge sui centri storici del Val di Noto, tenuta a Modica alla presenza del candidato a sindaco Carpentieri e degli assessori designati, per “rispondere con i fatti” alle ingiuste critiche sollevate da LiberaModica che già tempo fa ha annunciato – e ribadisce – che si sta facendo promotrice di un disegno di legge di iniziativa popolare. LiberaModica, pertanto, si limita a fare alcune domande.
Prima domanda. Come mai il disegno di legge presentato all’Ars riguarda non solo gli “altri Comuni” ma ancora una volta anche Ibla? Quindi, quello che è di Ibla è di Ibla, quello che è degli altri Comuni è sempre di Ibla ? E perché mai? Forse perché a Ragusa non bastano i 5 milioni stanziati dalla finanziaria 2013 e i circa 20 milioni di somme già assegnate e non spese?
Seconda domanda. Come mai il d.d.l. non ha ripreso la buona struttura normativa della legge su Ibla, collaudata in 32 anni di vita, ma ha inventato una procedura confusa e complicata che allunga negli anni i tempi di assegnazione delle risorse peraltro così limitate?
Terza domanda. Come mai non sono previste dal d.d.l., a differenza della legge su Ibla, la Commissione per il risanamento, le incentivazioni alle attività economiche, la realizzazione di alloggi popolari e l’assunzione di personale tecnico a termine?
Quarta domanda. Al comma 2 dell’art. 2 del d.d.l. si legge testualmente: “Nella ripartizione delle risorse è attribuita priorità agli interventi per i quali gli Enti Locali hanno messo a disposizione una percentuale di risorse quale cofinanziamento agli interventi programmati, sia appostando appositi stanziamenti di bilancio, sia utilizzando allo scopo finanziamenti statali o europei…”
Ebbene, si rendono conto l’on. Dipasquale, Mommo Carpentieri, gli assessori designati Barone e Di Martino e l’esperto Torchi che questa procedura esclude o penalizza fortemente il Comune di Modica che ha un bilancio disastrato che non gli consente di fare investimenti e favorisce, ancora una volta, il Comune di Ragusa che può appostare in bilancio appositi stanziamenti?
Quinta domanda. Come mai per la legge su Ibla ( pur avendo Ragusa, come già detto, circa 20 milioni di risorse ancora non spese ) sono stati stanziati per il 2013 oltre cinque milioni di euro, mentre per ben nove comuni – Noto, Modica, Scicli, Ragusa (stanziamento bis), Militello Val di Catania, Caltagirone, Catania (Via Crociferi), Piazza Armerina (che peraltro non rientra nel Val di Noto: che c’entra?) e Palazzolo Acreide – soltanto 10 milioni di euro complessivi che in caso di equa ripartizione si ridurrebbero a delle briciole e, comunque, Modica come rilevato sarebbe totalmente tagliata fuori?
Sesta domanda. Sarà per l’inesperienza parlamentare, o per la fretta elettorale con cui è stato redatto il d.d.l., o per la dotta collaborazione di Torchi, (non vogliamo pensare alla malafede) ma si rende conto l’on. Dipasquale – verso il quale anche Libera Modica “nutre tenerezza”- che la copertura finanziaria è imprecisa, generica e aleatoria e pertanto se non fa riferimento a precisi capitoli del bilancio regionale da impegnare è semplicemente inesistente ovvero una presa in giro?
Se sono queste le sfide “olimpiche” di Mommo, povera Modica!
LiberaModica ha elaborato invece, come da tempo annunciato, un testo di totale chiarezza, di sicura efficacia giuridica e di facilissima applicabilità con effetti e benefici chiari per il Barocco di Modica e che, dopo la raccolta delle firme necessarie, sarà presentato come disegno di legge di iniziativa popolare.

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