Vittoria: L’assessore La Terra concorde con il presidente della Cia, Peppe Drago

L’assessore all’Agricoltura del comune di Vittoria, Piero La Terra condivide pienamente le preoccupazioni, esternate sulla stampa locale, dal presidente provinciale della Cia Pippo Drago, in merito alla reale tenuta del sistema delle dogane italiane che, troppo spesso, permettono l’ingresso di prodotti ortofrutticoli dalla dubbia qualità e salubrità. “Sono completamente d’accordo con Drago – afferma La Terra -. Il sistema italiano delle dogane è imperfetto e questo comporta seri danni. Agli operatori del settore agricolo, prima di tutto, che si trovano a dover competere con i produttori nord africani che riescono a immettere nei nostri mercati merce dal prezzo stranamente stracciato. Un prezzo con cui non si può neanche pensare di competere se si vogliono mantenere gli standard qualitativi vigenti nel nostro Paese. Per questo c’è anche il rischio del danno sanitario, perché con prezzi così bassi è molto difficile che quei prodotti siano davvero salubri e sicuri come i nostri: basti pensare alla giusta, ma rigidissima, normativa europea sull’uso dei fitofarmaci a cui si devono attenere i nostri agricoltori e che, invece, i produttori nord africani non devono affatto rispettare. Solo per fare un esempio, quanto bromuro di metile utilizzano nel Maghreb? È un dato questo che dai controlli non sempre emerge con chiarezza. È evidente che i produttori delle due sponde del Mediterraneo non giocano ad armi pari e che la concorrenza che ci fanno gli agricoltori maghrebini, anche grazie alla immensa forza lavoro a bassissimo costo di cui dispongono, è del tutto sleale”. Per quanto riguarda le possibili soluzioni al problema, l’assessore ha le idee chiare. “Prendiamo atto dell’insufficienza dei mezzi con cui il personale delle dogane è costretto a lavorare, ma non è detto che non si possa migliorare la situazione. Soprattutto a livello di coordinamento, tra tutti gli organismi preposti ai controlli, si può fare molto per ottimizzare le risorse disponibili e ottenere risultati migliori. Per questo, auspico un incontro tra gli operatori economici del settore agricolo, le organizzazioni dei produttori e dei commercianti e tutte le autorità preposte ai controlli commerciali e sanitari. In tal modo, con l’ausilio di tutta la filiera della produzione e dei controlli, qualcosa si può fare; la situazione può migliorare e, quantomeno, si può garantire la salubrità del prodotto, bloccando la merce non conforme alle norme europee. Ciò non toglie, però, che per rendere nuovamente competitivi i nostri prodotti agricoli sul nostro stesso mercato italiano sia necessario abbattere i costi di produzione. Ma per far questo servono interventi ben più seri da parte del Governo”.

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