UCCISE LA MOGLIE PERCHE’ VIVEVANO DI STENTI. SCICLI, DAVANTI ALLA CORTE D’ASSISE IL PROCESSO CONTRO “ILARIO”

Parte il processo davanti alla Corte d’Assise di Siracusa contro Hilaire Adrien Ballestra, a conosciuto a Scicli come Ilario, nato a Mentone, in Francia, 64 anni fa, accusato di avere ucciso a Donnalucata, lo scorso 31 luglio la compagna Elisa Riccio, 85 anni, con la quale viveva da 45 anni. L’uomo è difeso dall’avvocato Bartolo Iacono. I magistrati hanno escusso numerosi testi della pubblica accusa i quali hanno grossomodo confermato quando l’uomo aveva dichiarato ai carabinieri ed al Gip. Una situazione di disperato disagio, le difficoltà per andare avanti di giorno in giorno avevano indotto l’ imputato, che risponde di omicidio volontario, a soffocare l’amata, in base, sembra, ad un accordo congiunto di farla finita. Il medico legale, Giuseppe Algieri, che nell’immediatezza aveva accertato che la donna era deceduta per soffocamento da cuscino e dalle conseguenze cardiache che ne derivano, ha confermato l’assoluta compatibilità delle lesioni rilevate con il tentato suicidio che la vittima voleva attuare il giorno precedente. Sono stati ascoltati i carabinieri intervenuti, il titolare del bar, dove l’uomo aveva lavorato. Ballestra aveva tentato di tagliarsi le vene ma non c’era riuscito. “Scusate per il disturbo che vi ho dato”. Erano state le parole che aveva continuato a ripetere l’anziano sia al comandante della Compagnia Carabinieri di Modica che al sostituto procuratore della Repubblica, Maria Mocciaro, ed anche al Gip. Era stato lui stesso a chiamare i carabinieri per comunicare di avere ammazzato la sua compagna e che avrebbe dovuto fare la stessa cosa nei suoi confronti e cioè suicidarsi, senza però riuscirci. Una scelta, come si diceva, comune dettata dalla disperazione, da una vita fatta di stenti, dalla stanchezza di rincorrere un giorno tranquillo. La vittima, qualche giorno prima, aveva inviato un sms all’assistente domiciliare nel quale diceva: “Lunedì non venire perchè partiamo per Palermo”. Tra una settimana la seconda udienza.