Evase dal carcere di Modica, ammesso al giudizio abbreviato lo sciclitano Zafarana

gianluca-zafarana.-jpegL’evaso dal carcere di Modica Alta chiede il giudizio abbreviato. Ieri mattina il suo difensore, l’avvocato Francesco Riccotti, ha presentato la richiesta al Giudice per l’Udienza Preliminare, Maria Rabini, che ha accolto l’istanza. Gianluca Zafarana, 29 anni, sciclitano, era evaso lo scorso 13 marzo dal carcere di Piazza Gesù, dopo avere scavalcato un muro di recinzione. Era stato catturato dopo circa trentasei ore dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria in una casa abbandonata di Cava d’Aliga. Aveva poi dichiarato al Gip d’essere evaso dal carcere perché in preda allo sconforto e alla voglia di libertà, dopo aver trascorso quasi un terzo della sua vita dietro le sbarre, seppure non in maniera continuativa. Il magistrato aveva convalidato l’arresto. Il giovane aveva forzato la porta di una casa disabitata di Via della Pace, utilizzandola come rifugio dove poi era stato individuato e ammanettato. Il Gup, nonostante il pubblico ministero si fosse opposto(aveva chiesto il rinvio a giudizio), ha deciso di accordare il giudizio alternativo fissando l’udienza al prossimo otto agosto. Nel frattempo Gianluca Zafarana resta rinchiuso nella casa circondariale di Contrada Pendente a Ragusa, dove sta scontando la pena di tre anni e sei mesi di reclusione. Come si diceva dopo l’evasione si era introdotto arbitrariamente nell’abitazione della defunta C.G. (della quale è comproprietaria M.G.), di Cava D’Aliga, mediante violenza sulle cose consistita nell’effrazione di una delle finestre dell’immobile. Lo stesso, nel tentativo di ulteriore fuga, aveva usato violenza nei confronti di due assistenti capo della Polizia Penitenziaria, i quali lo avevano sorpreso nei pressi dell’abitazione di Cava d’Aliga e avevano cercato di bloccarlo per trarlo in arresto, ingaggiando con gli stessi una violenta colluttazione.

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