Modica. S.Pietro 2013. La festa con il contributo di tutti

san pietro a modicaUna festa senza contributi pubblici ma con il contributo di tutti … San Pietro 2013 a Modica sta diventando un’occasione per riscoprirsi comunità e ritrovarsi nel bel gesto dell’artistica statua che raffigura San Pietro che guarisce il paralitico alla porta del tempio. E sarà “fuori porta” l’inizio della festa di San Pietro già nelle prime attenzioni. Domenica 23, nell’eucaristia presieduta da don Carmelo Lorefice alle 10,30, si dilaterà l’attenzione al mondo con la presenza del missionario don Giovanni Piumatti e il ricordo di padre Gianni Losito, venuto a mancare dieci anni fa dopo un ictus legato alla sua volontà di non lasciare il popolo congolese durante la guerra, uomo sapiente e mite che ancora oggi indica a tutti come il mondo migliora se ognuno di noi resta al suo posto di vigilanza. La fede si vive dentro la storia, è il messaggio che ci ha lasciato, ma anche si vive con gioia e affabilità. E con lui sarà ricordato un altro testimone del Vangelo, Enzo Gallaro, che ha testimoniato una fede vissuta con radicalità, senza tiepidezze borghesi. La festa continuerà lunedì, martedì e mercoledì con l’Eucaristia celebrata alle 19 nelle case (lunedì 24 presso la famiglia Avveduto in corso Umberto) e nei quartieri (martedì 25 nel cortile del palazzo San Giorgio, mercoledì 26 in via Exaudinos) e continuata nella fraternità. Intanto sono nel vivo i laboratori con cui bambini, diversamente abili, giovani stanno preparando lo spettacolo del 28 sera “Il potere dei segni”, mentre il centro storico si sta coinvolgendo nell’iniziativa “accendi una luce” che permette di illuminare diversamente, e pensare ai poveri, alla pronta accoglienza, al sostegno delle famiglie dei piccoli commercianti e delle piccole imprese colpite dalla crisi. San Pietro 2013 diventa così una festa in piena sintonia con i testimoni – che sono riportati nel manifesto attorno a una stilizzazione del duomo che lascia intravedere il colonnato del Bernini come un grande abbraccio rivolto a tutti – e con l’invito di papa Francesco ad andare verso le periferie, unti di Cristo, intrisi di Cristo. Peraltro la festa vuole essere momento esemplare del cammino di una comunità che – secondo il messaggio del Sinodo diocesano – vuole mettere al centro l’essenziale della fede (la Parola di Dio, l’eucaristia, i poveri, la comunione) e comunicarlo a tutti anzitutto con la vita, con l’affetto, con la partecipazione alle gioie e alle speranza, ai dolori e alle angosce di tutti.

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