Sanità d’eccellenza anche a Modica e Ragusa. Salvata una studentessa pozzallese dai cardiologi

ospedale maggiore nuova alaUna  studentessa pozzallese, Federica Sudano,  è stata salvata dai cardiologi dell‘Ospedale Maggiore di Modica e del “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa giacchè sofferente della stessa malattia che mesi fa aveva colpito il calciatore Antonio Cassano, una patologia congenita piuttosto diffusa chiamata “forame ovale pervio cardiaco interatriale”. ” Si tratta di un piccolo foro – spiega il dottore Giovanni Campailla, al quale si era rivolta la famiglia della ragazza al “Maggiore” e che ha fatto l’importante diagnosi – che mette in comunicazione l’atrio destro e quello sinistro del cuore resta aperto dopo la nascita. Questa anomalia cardiaca congenita sembra interessare il 25-30% della popolazione e può restare silente anche per tutta la vita in un individuo. L’apertura tra i due setti fa sì che il sangue passi da un atrio all’altro portando con sé anche eventuali coaguli di sangue che salgono dalle gambe e possono bloccare il flusso sanguigno nelle piccole arterie”. Campailla, reduce da un master a Pisa durato quasi due mesi, attraverso un’ecocardiografia trans esofagea con controllo abbinato a doppler trans cranico è riuscito ad individuare quali erano i motivi delle continue emicranie e dei capogiri lamentati dalla Sudano. “La giovane – aggiunge il medico – è stata ricoverata per motivi ischemici. Gli esami ci hanno detto che si trattava di fondame ovale pervio cardiaco interatriale, lo stesso che aveva colpito Cassano poi operato dal professore Carminati e dalla sua equipe. Fatta la diagnosi, Federica è stata trasferita a Ragusa dove il cardiologo Peppe Campisi l’ha operata con risultati positivi.” Ovviamente soddisfatti i genitori della studentessa di Ragioneria. “Federica – dice la mamma Giuseppina Zocco – era stata colpita da una paresi facciale. È rimasta ricoverata a Modica per una settimana nonostante tutti ci consigliassero di andare a Milano. Sinceramente non avevamo la possibilità economica per affrontare il viaggio, conoscevamo il dottore Campisi che aveva già operato positivamente mio marito e abbiamo deciso di puntare sulla nostra sanità. Ora mia figlia sta bene, grazie ai cardiologi di Modica e Ragusa, segno che la sanità d’eccellenza e’ anche qui da noi”.

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