Le creme solari sono utili? Certamente si, purché si sappia cosa scegliere e come usarle. La rubrica medica del dottore Federico Mavilla

federico mavillaE siamo finalmente in estate: caldo, sole e l’immancabile ricerca di una colorata e splendida abbronzatura. In farmacia e nelle profumerie ne troviamo scaffali pieni , flaconi colorati che offrono protezione dai danni del sole, abbronzatura rapida, pelle elastica; creme per pelli scure, chiare, irritabili; spray, gel, lozioni. Come riuscire a districarsi nella giungla estiva dei filtri solari? Certamente con il buon senso e con un po’ di informazione. Innanzitutto: così come il sole, di per sé, è un prezioso alleato della salute, anche le creme solari sono uno strumento estremamente utile, purché si sappia cosa scegliere, come usarle.
La prima regola è che da un prodotto solare, anche il migliore, non ci si può aspettare l’impossibile, nessuna crema può proteggerci al 100 per 100 dalle radiazioni ultraviolette e dai danni che possono arrecare a chi esagera. Rimangono fondamentali le vecchie regole: stare all’ombra nelle ore più calde, usare anche cappello, occhiali e altri capi d’abbigliamento.
Cominciamo con il saper leggere le etichette. Sono sparite le diciture fuorvianti, come il vecchio «schermo totale, sono state introdotte scale standard per indicare i filtri solari. Ecco i principali elementi da tenere d’occhio.
IL FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE o SPF –E’ l’indicatore più conosciuto dell’efficacia di uno schermo solare. Esprime il livello di protezione dai raggi UVB, questi sono i responsabili di eritemi, ustioni, scottature. Per evitare numeroni che avevano un significato commerciale più che sanitario, è stato posto un limite massimo di protezione a 50. Le categorie standardizzate sono 4: protezione bassa (da 6 a 10), media (15-25), alta (30-50), molto alta (50+). In realtà al di sotto dell’8, neanche si dovrebbe parlare di protezione, poiché le creme con SPF inferiore a 15 non possono avere la dicitura “protegge dai raggi UV”.
PROTEZIONE UVA – Sono radiazioni che penetrano più in profondità nella pelle e che a lungo sono state sottovalutate. Questi raggi che non danno sensazione di scottatura, permettono di stare molte ore al sole senza percepire il danno. I patiti della tintarella artificiale le conoscono bene, poiché sono le radiazioni delle lampade solari (che emettono dosi di UVA fino a 12 volte quelle del sole). Provocano però invecchiamento cutaneo, rughe, macchie. Ecco perchè è oggi imperativo proteggersi anche dagli UVA. Infatti i prodotti solari devono avere una protezione ad ampio spettro, contro UVA e UVB . Un buon filtro solare dovrebbe offrire una protezione anti UVA pari a 1/3 di quella UVB. Quindi se una crema ha un SPF uguale a 30, deve avere una protezione anti UVA almeno pari a 10.
FOTOTIPO – E’ importante sapere anche che ogni tipologia di pelle richiede un fattore protettivo adeguato. Occhi, incarnato e capelli (che costituiscono il cosidetto fototipo) possono dirci molto su quanto siamo fragili o resistenti di fronte all’esposizione solare. Mentre i tipi chiari, rossi o biondi, che si scottano facilmente devono sempre applicare una crema a protezione alta o estrema, un fototipo tipo mediterraneo, può scendere a un fattore 15 dopo una settimana. La protezione contro gli UVA, invece, deve sempre restare alta.
BAMBINI . Per i più piccoli va evitata l’esposizione solare diretta, fino a 3 anni è consigliabile evitare le ore più calde, dalle 11 alle 16, e usare sempre maglietta, occhiali e cappellino, specie per i fototipi più chiari. E’ in ogni caso imperativo evitare le scottature, che possono dare seri danni sul lungo periodo. Per i prodotti solari, è importante che siano resistenti all’acqua (dopo il bagno vanno riapplicati), a protezione molto alta, con SPF oltre 40, emollienti e con un’ottima tollerabilità.
Infine,e questo è valido per tutti, la crema va riapplicata ogni 2 o 3 ore e ogni volta che ci si bagna, senza dimenticare che gli UV non si lasciano fermare del tutto dall’ombrellone né dal cielo nuvoloso. Verifichiamo anche la data di scadenza , è bene sapere che le creme non vanno mai usate dopo più di un anno dall’apertura.
Concludo accennando ai danni arrecati dai raggi UV e alla non corretta protezione: l’invecchiamento cutaneo, eritemi, scottature, danni oculari, alcune forme di tumore, come il carcinoma basocellulare e quello spinocellulare. Per quanto riguarda il più temuto fra i tumori della pelle, il melanoma, ci sono poche certezze, e molti esperti ricordano che il melanoma non è più diffuso presso le popolazioni più esposte al sole (mediterranee, tropicali, africane ad esempio) rispetto a in Paesi meno soleggiati. Inoltre, la malattia colpisce spesso aree del corpo normalmente non esposte alla luce solare, come il tronco, i piedi, il cuoio capelluto.
Un recente studio americano comparso sulla rivista Jama ha documentato una riduzione del 27% dei casi di melanoma nelle persone a rischio che usavano regolarmente le creme solari.

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