La ricetta per fare ripartire il mondo dell’edilizia nell’area iblea. Il presidente Alecci (Cna Costruzioni): “Bene i decreti del Governo ma senza l’aiuto del sistema bancario si potrà fare molto poco”

Bartolo AlecciUna ricetta per fare ripartire il comparto edilizio. Per riavviare il motore di un settore che tanto ha dato alla provincia di Ragusa e che, adesso, al pari di altri settori, sta scontando una crisi che non conosce confini. Ma i mezzi perché si registri una inversione di tendenza ci sono. Occorre utilizzarli nella maniera dovuta e ottenere un adeguato supporto da parte degli istituti di credito. Parola del presidente Cna Costruzioni Ragusa, Bartolo Alecci, che interviene anche alla luce degli ultimi decreti ministeriali concernenti le agevolazioni sulle ristrutturazioni, sul risparmio energetico e sugli adeguamenti antisismici. “Aspetti importanti e cruciali – spiega Alecci – soprattutto quest’ultimo se si riflette sul fatto che fornisce la possibilità di intervenire su una abitazione in cui magari non sono stati realizzati nella maniera dovuta gli adeguamenti antisismici. Parliamo, d’altronde, di un’area, la nostra, dove, come riferiscono gli studiosi, esiste un concreto rischio. Ecco perché riteniamo debba essere questo uno degli aspetti, se non il principale, da prendere in considerazione, ritenendo che potrà salvare numerose vite umane se progettato in maniera oculata. Ma se da un lato abbiamo la possibilità di potere contare su agevolazioni di tale genere, dall’altra prendiamo atto che, ancora oggi, da parte degli istituti di credito si registra una sorta di resistenza nel sostenere questa linea. Per cui, il meccanismo complessivo resta inceppato. Fare ricorso ai suddetti decreti, infatti, avrebbe una triplice valenza: consentirebbe la riqualificazione soprattutto del centro storico, metterebbe in moto l’economia delle imprese, assicurerebbe fondamentali riscontri sul piano dell’antisismicità. Poi è indispensabile muoversi anche su un altro fronte, quello della bioedilizia e dell’utilizzo di energie rinnovabili. La strada tracciata per il prossimo futuro è proprio questa. E tutto il settore deve adeguarsi per non farsi trovare impreparato allorquando le richieste cresceranno. Anche lo Stato potrebbe intervenire, magari sotto forma di garante o con altre formule specifiche da individuare, per invogliare le banche ad erogare i crediti (si parla di piccole somme) ai cittadini che intendono fare ricorso ai suddetti decreti. Se non riparte il motore dell’edilizia, l’intera economia iblea stenterà a rimettersi in movimento. Soprattutto considerando che non tutti hanno a disposizione risorse eccezionali per potere intervenire. E quindi è indispensabile che il sistema bancario possa svolgere sino in fondo la propria parte”. Il presidente Alecci, tra l’altro, tratterà questi temi nel corso dell’assemblea elettiva dell’Unione in programma nei primi giorni del prossimo mese a Ragusa.

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