Modica, relazione finita: l’ex suocero lo picchia a sangue. Vittima un giovane professionista

botteTronca il fidanzamento con la ragazza, ma il padre di lei non lo tollera. Per un giovane professionista modicano, sono cominciati da quel momento i problemi poiché la controparte ha perso il controllo accecato dalla rabbia. La vicenda è stata rievocata davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica nel processo dove è imputato V. S., 55 anni, modicano ma residente in Germania accusato di minacce e lesioni. In buona sostanza, dopo qualche anno la relazione tra i due fidanzati non è andata a buon fine. L’imputato, inferocito quando ha apprende la notizia, comincia con le minacce telefoniche, i pedinamenti, gli appostamenti, con cadenza giornaliera. Preso atto che con le maniere “cattive” la situazione non si ricompone, il 12 agosto del 2010 attende la vittima sotto lo studio legale e qui lo riempie di botte, procurandogli un trauma cranico e facciale, la frattura del setto nasale e lesioni varie con una prognosi di 40 giorni. Il giovane  modicano si è costituito parte civile attraverso l’avvocato Giuseppe Biscari. La relazione, secondo la parte offesa, era finita perché oramai tirava avanti tra alti e bassi, con continui conflitti, frequenti discussioni e litigi. Quando la famiglia della donna fu informata della “rottura” la situazione degenerò al punto che il padre di lei, sarebbe tornato appositamente dalla Germania per cercare il ripensamento del professionista. Per quest’ultimo fu l’inizio di un incubo durato parecchie settimane. Addirittura, secondo quanto emerge dagli atti processuali, in un caso la parte civile fu costretta a farsi scortare fino a casa dai Carabinieri per evitare le ire del suo mancato suocero. Le persecuzioni e le minacce giunsero anche al punto che i familiari della ragazza si presentarono persino al matrimonio del fratello dell’avvocato per minacciarlo ed intimorirlo ancora una volta. A quel punto scattarono le denunce, ben tre, alle forze dell’ordine. Prossima udienza il 20 gennaio.

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