All’unanimità e senza discussione alcuna è stato approvato, ad inizio di seduta, il riconoscimento di un debito fuori bilancio. A maggioranza invece è stata adottata la delibera della localizzazione del programma costruttivo per l’edilizia convenzionata – agevolata alla ditta Sitac. Il provvedimento avrà però efficacia solo se la ditta riuscirà ad vere la promessa di finanziamento da parte della Regione. Nella maggioranza tre consiglieri hanno votato contro e uno si è astenuto. Il consiglio è stato rinviato a venerdì 13 marzo 2009 alle ore 19.00. Presenti 21 consiglieri il civico consesso si apre con l’introduzione del primo punto all’o.d.g.( conferma delibera del consiglio avente ad oggetto riconoscimento debito fuori bilancio del VI settore del’importo di € 125.816,60). La delibera viene votata all’unanimità con l’astensione di cinque consiglieri ( il centro destra). Il secondo punto ( localizzazione ed approvazione programma costruttivo per l’edilizia convenzionata – agevolata ditta SITAC srl) torna in consiglio in quanto è stata notificata all’ente una sentenza del Tar che intima il consiglio comunale a pronunciarsi sul punto al fine di concludere il procedimento o in modo positivo o negativo. Il capogruppo dei Popolari Salvatore Cannata ritiene che i programma costruttivi potrebbero mettere in moto l’economia della Città attesa l’occupazione che possono attivare assieme all’indotto. Su questi argomenti era già stato espresso un parere positivo da parte del gruppo. Giudica quindi positiva la diffida del Tar e quindi annuncia il voto favorevole. Il capogruppo del Pd Nino Frasca Caccia valuta che la sentenza del Tar è un fatto tecnico giuridico che non innova l’argomento in quanto questi piani costruttivi non sono coperti da convenzione in quanto scaduti il 31 dicembre scorso. Se il consiglio non approva rileva la mancanza di un dato essenziale: la promessa di finanziamento. Nulla toglie alla ditta di richiedere alla Regione un nuovo finanziamento. La soluzione: o si ritira il punto o si voti negativamente. Il Capogruppo dell’Udc, Paolo Nigro vuole capire, sulla scorta di questo ragionamento, cosa intende fare l’amministrazione comunale. Se si ritira non c’è punto; se si discute allora la questione cambia. Il Sindaco ritiene che la sentenza del Tar è diretto a concludere l’atto. Il capogruppo Paolo Nigro ritiene allora che bisogna discutere il punto. Su questi argomenti se è vero che c’è un’anomalia in ordine alla promessa di finanziamento ma è solo un fatto temporaneo. Entro il 31 dicembre bisognava dare un parere, si o no, a questi programmi costruttivi; il Tar di Catania si è espresso nel 2008 e il capogruppo sostiene che il Comune di Modica non si è costituito in giudizio Vuole però capire come mai su un atto così importante il consiglio comunale tramite il presidente non ne venga informato. Perché se così fosse stato già lo scorso anno si doveva discutere l’argomento e quindi attivarsi. Sulla procedura si potrebbe intravedere responsabilità dei consiglieri per il fatto che non si è espressi sul punto. Giudica la procedura adottata una leggerezza attesa la delicatezza dell’argomento. Se un cittadino dovesse richiedere un risarcimento dei danni sarebbe il consiglio responsabile. Non comprende perché non si è attivati in modo deciso su questi argomenti che andrebbero discussi con una linea comune atteso che ci sono 800 programmi costruttivi che ci sono depositati. Se fra otto giorni daranno le proroghe di finanziamento cosa si farà per i programmi costruttivi che saranno presentati. Si useranno due pesi e due misure. I consiglieri allora non vengono posti in condizione di poter svolgere la propria attività e rileva che sia l’Udc e i Popolari non si assumono alcuna responsabilità in ordine ai ritardi o alla mancanza di informazione su questi argomenti da parte del consiglio. Il dirigente del settore a domanda del consigliere Carmelo Cerruto del Pd ribadisce che il commissario ad acta, ove il consiglio non dovesse decidere, si troverebbe davanti ad un atto dove non insiste una promessa di finanziamento e quindi nulla cambia. Il consigliere Cerruto ritiene allora di attendere la proroga del finanziamento. Il consiglio rileva il Presidente deve esprimersi, sulla scorta della sentenza del Tar, entro il 18 marzo p.v. e afferma che l’atto potrebbe votarsi positivamente qualora questo possa ottenere un rifinanziamento e così si garantirebbero tutte le pratiche di questo tipo. Il Segretario generale rileva che sull’atto ci sono tutti i pareri favorevoli; non ci sono più le promesse di finanziamento però l’adozione dell’atto consentirebbe di trasformare la prenotazione del finanziamento in finanziamento vero. Ritiene quindi che la delibera possa essere votata a condizione sospensiva nel senso che dispiegherebbe i suoi effetti ove dovesse concretizzarsi il finanziamento per i programmi costruttivi. Il capogruppo dei Popolari Salvatore Cannata giudica risolutivo l’intervento del segretario generale che sgombra il campo dagli equivoci. Il capogruppo di Nuova Prospettiva Nino Cerruto ritiene che la discussione va contestualizzata al progetto complessivo di pianificazione urbanistica della Città. Ammesso che abbiano il finanziamento i programmi costruttivi devono adeguarsi ai piani costruttivi della Città. La ditta non può decidere di individuare le zone dove costruire. Il progettista del piano ha detto al consiglio che il patrimonio abitativo è ormai saturo. Queste costruzioni a macchia di leopardo costringono poi l’ente a sopportare costi sulle opere primarie. E’ necessario elevare lo sguardo e considerare la città a misura dei cittadini. Per questi motivi si dichiara contrario all’insediamento anche in presenza del finanziamento. Il consigliere Carmelo Cerruto sostiene che la condizione sospensiva deve avere un tempo ben preciso. Il capogruppo dell’Mpa Carmelo Scarso ritiene che si deve adottare un provvedimento deve rispondere a una serie di domande avanzate dai cittadini su questo tema. Non si dichiara d’accordo con la valutazione politica con il consigliere Nino Cerruto in quanto ritiene che non si può fare ricadere i cittadini i ritardi di una mancata approvazione del Prg; Non è possibile una discrezione di carattere politico. Nel momento in cui si voterà per un sì o per no si creeranno effetti che ricadranno su tutte le altre deliberazioni sostenute o meno da sentenza del Tar. Ritiene che la condizione non può essere limitata nel tempo ma dall’accadimento o meno del fatto. Secondo un ragionamento di carattere giuridico ritiene di avere perplessità sull’adozione dell’atto a condizione. L’atto potrebbe creare danni alla società richiedente per illegittimità dell’atto. Ci si deve affidare al parere tecnico. Il finanziamento pubblico è presupposto per l’adozione dell’atto o della concessione ? Ci sono le condizioni di legge per un parere favorevole ? Il dirigente del settore ing. Carmelo De Naro replica dicendo che la promessa di finanziamento è presupposto necessario per adottare l’atto. Ecco perché si introduce l’approvazione a condizione della concretizzazione del finanziamento. Il capogruppo del Pd ritiene allora che il discorso è chiuso: non c’è la promessa di finanziamento e quindi non si può deliberare in senso positivo. Non è d’accordo per un atto condizionato. Ove la ditta ottiene un finanziamento, in autotutela il consiglio tornerà ad esprimersi nel merito dell’argomento. I lavori, su richiesta del capogruppo del Pd Frasca Caccia vengono sospesi per un confronto della maggioranza sull’argomento in discussione. Alla ripresa dei lavori, presenti 18 consiglieri, il presidente annuncia la presentazione di un emendamento alla delibera, firmato da cinque consiglieri comunali, in cui vengono inseriti due capoversi in cui si riconosce l’atto con la condizione della concretizzazione del finanziamento. Il capogruppo dei Sd Vito D’Antona ritiene che la scelta di un’area da parte di un’impresa in assenza di una programmazione urbanistica del territorio è sempre un fatto traumatico. Quindi non è d’accordo a concedere l’approvazione del programma costruttivo. Questo progetto peraltro è attiguo alla zona artigianale determinando un conflitto tra una realtà abitativa e l’area produttiva. Dal punto di vista della forma, non esiste un titolo per avere l’approvazione, e poi la vicinanza con la zona artigianale che mal si adatta per sua natura ad avere accanto un insediamento abitativo, nella fattispecie 80 villette, che metterebbe il freno all’espansione artigianale e commerciale della zona. Annuncia il voto contrario anche rispetto al resto della coalizione e invita i consiglieri della maggioranza e dell’opposizione a tenere conto di queste riflessioni. Il capogruppo dei Popolari, Salvatore Cannata conferma il voto favorevole perché crede che lo sviluppo delle città non debba diventare un problema di vivibilità per i cittadini; non si può penalizzare lo sviluppo del territorio purché tutto rientri nei crismi della legittimità. Aderisce quindi all’emendamento presentato e non si fa torto a nessuno. Il capogruppo di Nuova Prospettiva Nino Cerruto annuncia il voto contrario alla delibera proposta per le ragione che ha già illustrato. Il consigliere Michele Mavilla propone un emendamento secondo il quale si sottopone la delibera ad una condizione, che preventivamente sia concessa l’autorizzazione da parte dell’Anas per l’approvazione della costruenda rotatoria da realizzare a spese della Ditta . Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro ritiene che la rotatoria e la questione fognaria sono soddisfatte e quindi rafforzano la volontà di votare il punto. L’Udc su tutti gli atti di pianificazione urbanistica sono pronti al confronto; si prende atto dell’emendamento presentato e del confronto politico all’interno della maggioranza; l’emendamento chiarisce che l’atto può essere approvato e che viene considerato positivo. Spera in un’approvazione rapida del Prg per dare ordine al territorio. Pensa che l’espansione è possibile in quella zona anche se insiste l’area artigianale peraltro densamente abitata. Il consigliere Carmelo Cerruto del Pd a nome del gruppo sostiene che sul punto si è analizzato il lato tecnico amministrativo con costrizioni e l’area non contrasta con l’espansione futura della zona artigianale. A livello urbanistico non possiamo dire di essere contrati. Il Pd ha dato un parere favorevole anche se sofferto e assunto con tutti gli accorgimenti. Il primo emendamento viene votato con 14 voti a favore tre contrari ( D’Antona, Nino Cerruto e Salvador Avola) e uno astenuto ( Carmelo Scarso); il secondo emendamento passa con tre contrari ( idem) un astenuto( idem) e 14 favorevoli. La delibera nel suo complesso viene approvata con 14 favorevoli, tre contrari ( idem) e un astenuto. Si passa al punto relativa alla localizzazione e da approvazione del programma costruttivo per l’edilizia convenzionata ed agevolata Ditta Ma.e.co srl che presenta le medesime condizioni della delibera precedente, sentenza del Tar, con un problema in più: sussiste sulla stessa area un’altra concessione,per una costruzione ricettiva, come variante. Bisogna porre la condizione che la prima ditta rinunzi alla variante al piano già deliberata dal consiglio. Soltanto sotto questo profilo il dirigente potrà esprimere parere positivo. Il capogruppo dei popolari chiede al Presidente del come mai la delibera non è stata trasmessa alla commissione urbanistica. Il Presidente informa che l’atto gli è stato trasmesso il 6 marzo scorso e entro il 12 marzo bisogna dare una risposta al Tar quindi i tempi stretti non hanno ancora consentito di dare il parere della commissione urbanistica. Il consigliere salvatore Cannata chiede che su questo l’amministrazione comunale dia chiarimenti. L’assessore all’urbanistica Elio Scifo ritiene che l’atto è stato già presentato in consiglio e poi il punto ritirato. Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro ritiene che il punto non è mai giunto in consiglio; il fascicolo è stato inviato il 6 marzo dall’amministrazione agli uffici di presidenza e vorrebbe sapere perché atteso che i consiglieri comunali potrebbero essere chiamati a responsabilità. Stigmatizza questo comportamento da parte dell’amministrazione. Il capogruppo di Sd Vito D’antona chiede rispetto al giudizio di leggerezza del come mai questa delibera andò in consiglio nella seduta del 1 aprile dello scorso anno con maggioranza diversa l’argomento è stato lasciato poi cadere. Vorrebbe capire del come mai il punto non fu trattato e chiede lumi su questo e quindi conoscendole esprimerà un giudizio. Poi si associa a quanti vogliono capire del come mai l’argomento in discussione è arrivato con questo tempo in consiglio. La ditta che richiede l’approvazione del piano costruttivo in quanto manca la promessa di finanziamento peraltro su quell’area esiste una variante al piano per un insediamento ricettivo. Mancano due requisiti: il finanziamento e la disponibilità del terreno. Approvare il punto significa concedere a due ditte la stessa area con destinazione urbanistica diversa. Non ci sono le condizioni perché non possa essere accolta l’istanza. Il Presidente manderà in commissione urbanistica il punto per il parere ; punto che quindi viene ritirato. Il consiglio in questo modo è aggiornato a venerdì 13 alle ore 20.00
Modica: Consiglio Comunale Approvato a maggioranza il programma costruttivo per l’edilizia convenzionata agevolata alla Ditta Sitac ma a condizione sospensiva. Adottato un debito fuori bilancio. Il consiglio rinviato a venerdì
- Marzo 11, 2009
- 11:29 am
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