Conclusa la visita a Modica dell’ambasciatore dello Stato di Tunisia in Italia Mestiri. Concretizzate proposte per una collaborazione culturale, imprenditoriale e turistica

ambasciatore tunisiaUna giornata intensa di idee, proposte e di condivisione sulle cose da fare. Il rapporto Sicilia -Tunisia, almeno rimanendo sul piano delle volontà espresse, ha una grande prospettiva sugli scambi culturali, imprenditoriali e turistici. Ne è convinto per primo l’ambasciatore della Repubblica di Tunisia in Italia Naceur Mestiri, presente e attivo in una due giorni a Modica, che ha confermato questa prospettiva nel corso del suo intervento nella seconda sessione dei lavori apertasi ieri mattina all’Hotel Torre del Sud su : “ New Tunisia, new Sicilia – l’occasione storica per la costruzione di un asse strategico nel cuore del Mediterraneo”. Gli imprenditori, i rappresentanti delle associazioni di categoria, i giovani imprenditori hanno avuto modo di conoscere più da vicino la realtà tunisina.

Posizione geografica, territorio, risorse, popolazione ( il 43% ha un’età sotto i 25 anni) assetto politico-istituzionale della giovanissima Repubblica presidenziale, trasparenza nella burocrazia e nel rapporto investitori e pubblica amministrazione, possibilità di investimento ( notevoli sgravi fiscali sino a dieci anni, affitto dei terreni, agevolazioni per le imprese italo – tunisine).
Hechmi Chatmen, delegato generale della FIPA – agenzia che offre consulenza, sostegno e inquadramento agli investitori esterni- ha inteso sottolineare le caratteristiche di un nazione rinata dalle ceneri della dittatura e dell’oppressione concedendo ampia libertà di stampa, trasparenza nelle procedure finanziarie con un’efficientissima rete di sportelli unici pronto ad accogliere ed assistere gli investitori. La Tunisia ha bisogno dell’Italia e dell’Europa per eliminare le grandi diseguaglianze tra gli abitanti della costa e dell’interno; rendere agibile l’investimento privato e destinate l’80% delle risorse per la realizzazione delle infrastrutture. La loro offerta si concretizza nella finanziaria 2013 che prevede l’esenzione di tassa nelle aree di investimento. Il lavoro è già in fase avanzata. Il 25% delle imprese è marcato Italia con 3500 aziende presenti nel territorio. L’asse di sviluppo con la Sicilia potrebbe riguardare l’attività agricola e agro alimentare con un prodotto destinato al mercato europeo accompagnato da tutte le caratteristiche di qualità imposte dalla UE.
L’idea, secondo Giorgio Muriana coordinatore del progetto Essorenterprise che vede Modica capofila, è quella di creare un prodotto con un marchio unico, quello del Mediterraneo, che non determinerebbe concorrenza alcuna, con una logica che deve vedere gli imprenditori siciliani non de- localizzare le loro aziende ma multilocalizzarle, come è accaduto con la FIAT, per concretizzare quello scambio di saperi e conoscenze utili al mercato e ai consumatori.
Per questa ragione ha annunciato l’organizzazione di un viaggio, a settembre, di imprenditori, operatori commerciali e turistici in Tunisia per rendersi conto della realtà locale e un successivo viaggio degli operatori tunisini in Sicilia per uno scambio di conoscenze ed esperienze.
Dagli interventi degli imprenditori sono emerse la necessità di una forte e convinta collaborazione con questo nuovo stato e la volontà di determinare un flusso di investimenti per creare lavoro con l’assistenza di un’ Unione Europa deve dare adeguati finanziamenti per i paesi transfrontalieri all’Italia.
La due giorni si è chiusa nel pomeriggio con una tavola rotonda sul tema:“ La realizzazione dei nuovi itinerari nel Mediterraneo e le opportunità di accesso al mercato del turismo”. Ha relazionato la docente di lingua araba dell’Università di Catania, Ilenia Licitra, che ha fornito un ampio spaccato della storia che ha unito secolarmente la Sicilia e la Tunisia e il mondo arabo in genere. Già nell’antichità le rotte marine hanno indicato scambi di ogni genere e la Sicilia ha potuto beneficiare della presenze e delle opere di poeti, scienziati, ingegneri provenienti dall’area del Magreb per costruire il progresso e la civiltà nell’isola. La necessità è quella oggi di ricominciare questo percorso ed interpretarlo in chiave moderna.
La proposta, Nino Scivoletto direttore del Consorzio del cioccolato artigianale di Modica, di determinare un commercio delle fave di Cacao da quei Paesi verso Modica, dove si produce un cioccolato prossimo all’IGP, potrebbe essere un’idea da perseguire perché abbatterebbe i costi delle materie prime ( a Modica si lavora sulla pasta di cacao) in modo sensibile a vantaggio dei produttori e dei consumatori.
La sessione si è conclusa con una carta di intenti che sarà redatta e proposta, attraverso l’ANCI Sicilia ieri rappresentata dal direttore Sebastiano Di Mauro, al Governatore di Sicilia, Crocetta, come progetto economico commerciale utile ad unire la Sicilia con la Tunisia.
Il Comune di Modica ha già avviato tre progetti finanziati nell’ambito del programma Italia -Tunisia per la cooperazione transfrontaliera: Essorenterprise – sostegno ai settori di micro e piccole imprese attraverso la diffusione e accesso all’innovazione tecnologica, Les Voyages de la Connaissance – forme di collaborazione cultuale, e Compass – creazione di forme di integrazione tra Sicilia e Tunisia per valorizzare i prodotti delle filiere a maggiore valore aggiunto.
“Mi pare che si siano create, ha dichiarato il Sindaco Ignazio Abbate, tutte le premesse per una forte sinergia tra il nostro territorio, ma in generale quello del Sud-Est e della Sicilia tutta, e la repubblica tunisina. Questa due giorni è stata particolarmente ricca di idee, di spunti e di proposte che hanno buona possibilità per essere concretizzate. Abbiamo intelligenze e risorse da mettere a disposizione nei confronti di uno Stato che da secoli è nostro leale amico.”

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