Ispica, scatta l’accusa di omicidio e lesioni colpose per l’uomo che ha investito e ucciso Pino Rosa

pino rosaScatta d’ufficio la duplice accusa di omicidio colposo e lesioni colpose nei confronti del trentaduennespicese, F.M., che alla guida della sua Peugeot 1007 domenica intorno a mezzogiorno ha travolto tre persone, una delle quale deceduta, Pino Rosa, 51 anni. Quando l’uomo è arrivato all’Ospedale Maggiore di Modica, i medici del Pronto Soccorso hanno potuto solo constatarne la morte. Tra i primi a saperlo è stato il figlio Valerio, 21 anni, che aveva riportato le fratture delle gambe e della spalla. Il giovane, poi ricoverato in Ortopedia, è stato operatore e giudicato guaribile in un mese. Per soccorrere i due, oltre all’ambulanza medicalizzata del locale 118, al suo ultimo giorno di attività, è intervenuto anche l’equipaggio del Cnr Modica 1. Una ventenne, C.D.G., è rimasta pure lei ferita da una scheggia dall’auto impazzita che le ha procurato un taglio alla fronte. Alla Guardia Medica le hanno applicato alcuni punti si sutura. Stava per essere travolto dalla folle corsa della vettura anche un altro ignaro cliente. L’uomo ha fatto un balzo felino all’indietro: la presenza di spirito gli ha salvato la vita. Restano ancora forti l’incredulità e lo sconvolgimento degli ispicesi. Pino Rosa si trovava all’American Bar di Via Duca degli Abruzzi Insieme al figlio mentre consumavano una granita quando l’utilitaria li ha travolti. Un corteo senza fine nell’abitazione di Via D’Azeglio. “Un uomo dalla battuta pronta, dalle convinzioni profonde – dice il direttore della banda cittadina Giannino Amore – un innamorato della musica che suonava i piatti da noi anche se, oramai, solo per le processioni pasquali, ma sempre in modo acrobatico”. Un lavoratore tenace, un padre prezioso per i suoi tre figli, i gemelli Domenico e Leandro, 27 anni, appassionati di percussioni, e Valerio, studente di Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma. Non si danno pace i familiari, non si da pace la gente su quanto accaduto. “Per un attimo – racconta ancora scioccato un ragazzino che era all’interno del bar – mi era sembrato di trovarmi in un film d’azione con effetti speciali”. In tanti continuano a descrivere quella scena in piazza, quasi a volerla esorcizzare: la macchina che piomba sulla quiete, che travolge via tutto come un fiume in piena e che non si arresta. Non si rassegna chi appena cinque minuti prima era stato in quel bar e che per mera fortuna non si è trovato al posto di Pino. Sul profilo Facebook di Valerio Rosa si rincorrono gli incoraggiamenti per affrontare con forza la guarigione e la tragedia, mentre sul profilo della vittima i saluti, gli omaggi musicali rimbalzano insieme ai semplici “perché” sulle foto del cinquantesimo compleanno dove l’uomo appare abbracciato alla sua famiglia.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa