Violenza sessuale su disabile. Modica, disposta perizia sulla parte offesa. Era in grado di intendere e di volere?

Dorin Viorel Ciurar Ha negato la violenza sessuale, spiegando che i rapporti erano consenzienti, che era spesso la donna a cercarlo con ripetute telefonate. Violel Dorin Ciurar, 33 anni, rumeno, residente a Modica, arrestato dalla polizia a seguito della denuncia presentata da S.M., una trentenne modicana. L’uomo, difeso dall’avvocato Calogero Di Forti, del Foro di Siracusa, è accusato di violenza sessuale aggravata e continuata nei confronti della donna, con l’aggravante che quest’ultima è in condizioni di inferiorità fisica e psichica, in quanto invalida civile all’80%, nonché sofferente di malattie psichiche e affetta da diverse patologie e anche di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Proprio il difensore ha prodotto una certificazione dell’Ospedale Maggiore risalente all’8 maggio 2012(quindi sei giorni dopo della denunciata violenza)a seguito di una visita ginecologica sulla presunta vittima, dalla quale si evince l’esistenza del ciclo mestruale nella fase fine alla fine( ipotesi non scartata dal Ctu). “E’ venuto alla luce – ha detto l’avvocato Di Forti – che la vittima in passato aveva denunciato anche il padre per violenza sessuale anche se non ci fu seguito. Il Collegio Penale del Tribunale(Maggiore, presidente, Chiavegatti e Rada Scifo, a latere)ha ammesso l’acquisizione della documentazione medica ma ha respinto le altre richieste. Ieri l’imputato ha sottolineato che si frequentava con la donna da una decina di giorni ma che non era molto interessato ad intrattenere una relazione. I giudici hanno disposto l’acquisizione dei tabulati telefonici della persone offesa e dell’imputato dal 20 aprile al 6 maggio 2012 ed hanno disposto una perizia sulla giovane per stabilire se era capace di intendere e di volere e capace di liberamente determinarsi. Il processo è andato al 25 settembre. La giovane aveva indicato in Ciurar in colui che la sera prima aveva tentato di abusarla e il giorno dopo c’era riuscito. I fatti sono del due maggio dello scorso anno. Ciurar sfuggì all’arresto lanciandosi dal balcone della propria abitazione. Qualche giorno dopo la polizia lo rintracciò dopo avere trascorso la latitanza, durata circa 50 ore, tra i cespugli della Fiumara. Secondo l’accusa, dopo avere indotto la trentenne a fare un giro in auto, l’avrebbe portata in un luogo buio e isolato, fatta scendere dal veicolo, esercitando violenza fisica e psichica.

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