Carabinieri Ragusa. Quattro indagati per truffa ai danni dello Stato e dell’Unione Europea.

Nuova immagine (5)Sono in corso da parte dei carabinieri di Ragusa quattro perquisizioni domiciliari a carico di altrettanti indagati, tutti residenti nelle provincie di Catania e Siracusa, ritenuti responsabili del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni di aiuti comunitari nel settore agroalimentare. Gli indagati sono un 31enne allevatore vizzinese, una 70enne allevatrice residente a Militello in Val di Catania, e i due consulenti agricoli di Lentini e Catania.

A seguito di riservate segnalazioni fatte da qualche loro concittadino nel 2012, i Carabinieri di Monterosso Almo avevano avviato minuziose indagini ed infine denunciato i quattro alla Procura della Repubblica di Caltagirone, ritenendoli responsabili, in concorso, di aver falsamente dichiarato il possesso, e il conseguente utilizzo ai fini di pascolo, di numerosissime particelle catastali di terreni agricoli siti in comuni delle province di Catania, Enna e Caltanissetta, inducendo così in errore l’AG.E.A. (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), e percependo indebitamente contributi erogati dall’Unione Europea in sostegno dell’allevamento di bovini per un danno complessivo superiore a trecentomila euro negli anni tra il 2005 e il 2012.

I militari di Monterosso Almo non sono nuovi a tale genere di attività illecite. Infatti già tra il 2011 e il 2012 avevano indagato e poi arrestato un allevatore e suo figlio, monterossani, e denunciato a piede libero un consulente agricolo giarratanese, ritenuti responsabili in concorso di aver illegalmente percepito centinaia di migliaia di euro provenienti dai fondi UE per l’agricoltura.

La Procura della Repubblica Calatina, ricevuta l’informativa dai Carabinieri monterossani, ha emesso un decreto di perquisizione a carico dei quattro indagati, tra i quali figura la madre di un soggetto messinese considerato un esponente di spicco del clan di Capizzi e collegato a Cosa nostra catanese.

I militari, questa notte sono partiti per Catania, Militello in V. di C., Lentini e Vizzini per perquisire case e uffici degli indagati alla ricerca dei documenti mendaci presentati all’AGEA al fine di percepire indebitamente i sussidi per il pascolo dei bovini. Gli indagati si sarebbero (almeno “sulla carta”) fittiziamente impossessati di più di centosettanta particelle catastali di terreni destinati al pascolo siti nei comuni di Militello, Mineo, Bronte, Caltagirone, Vizzini, Niscemi e Aidone. Tramite autocertificazioni artatamente confezionate con l’aiuto dei consulenti agricoli, i due allevatori richiedevano all’AGEA di poter ricevere i contributi europei per il pascolo dei bovini.

Il settore delle erogazioni pubbliche in agricoltura è molto delicato, continuamente preso di mira da uno stuolo di furbetti che crede di potersi riempire le tasche in barba al contribuente. Fortunatamente i militari dell’Arma hanno un costante e validissimo supporto da parte dei commilitoni specializzati in tale materia, appartenenti al Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari di Roma e al Nucleo Antifrodi (NAC) di Salerno. E la provincia Iblea, insieme ai territori limitrofi e soggetta a tale rischio per la vocazione fortemente agricola del territorio, caratterizzato dalla presenza di enormi terreni di pascolo, più di mille aziende agricole e parecchie decine di migliaia di bovini.

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