CLANDESTINI SALGONO SUL PULLMAN PER ANDARE A RAGUSA, MA NON VOGLIONO PAGARE IL BIGLIETTO

Ci sono stati momenti di tensione venerdì mattina, al capolinea dei bus di Marina di Ragusa. Un gruppo formato da dieci migranti, alloggiati in un albergo della località balneare, nell’attesa di ottenere l’esito sulla loro richiesta di asilo politico, sono saliti sul mezzo di trasporto pubblico diretto a Ragusa senza pagare il biglietto. L’autista ha richiesto il titolo di credito agli immigrati, che hanno risposto che erano autorizzati a salire sul bus, senza pagare, dato che era stato detto loro di andare alla questura di Ragusa. L’autista ha chiamato il 113, mentre nel frattempo i migranti si sono ribellati e hanno deciso, nonostante tutto, di restare nell’autobus e fare il viaggio sino al capoluogo. Giunti alla fermata di piazza del Popolo ad attenderli c’erano le forze dell’ordine. Gli uomini della Digos hanno controllato i documenti di tutti gli immigrati, informandoli che per il ritorno a Marina di Ragusa avrebbero dovuto pagare il biglietto come tutti gli altri utenti. "Noi non abbiamo soldi", dice uno di loro, parlando in inglese, "e poi la Polizia ci ha detto che dovevamo presentarci in Questura venerdì: come dovremmo fare tutti questi chilometri da Marina?". "Altre volte", spiega un portavoce della ditta di trasporto privata che gestisce il collegamento Marina-Ragusa, "sono saliti nel bus, ma erano soltanto in due o al massimo in tre. In quelle occasioni qualcuno si era offerto di pagare il biglietto per loro, altre volte i nostri autisti hanno chiuso un occhio. Ma adesso sono tanti e fra l’altro pretendono di viaggiare gratis: hanno anche protestato e volevano interrompere il pubblico servizio". Alcuni utenti si sono lamentati per il ritardo con cui è partito l’autobus da Marina a causa della protesta degli immigrati. Quanto accaduto venerdì è la conseguenza del fatto che molti migranti in attesa di asilo politico alloggiano in alberghi e non in centri di accoglienza dove vi sono operatori che potrebbero dare informazioni utili e un sostegno alla gestione delle problematiche quotidiane di questi immigrati. Fra l’altro, chi, come questo gruppo di migranti, si trova alloggiato negli alberghi della costa è ancora più isolato. Dopo due o tre mesi di attesa questi giovani, tutti del centro o del sud Africa, per lo più ottengono un rifiuto dalla Commissione di Siracusa alla loro richiesta di asilo politico: dall’oggi al domani, quindi, diventano clandestini sul territorio nazionale.

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