L’OSSERVAZIONE DAL BASSO … di DIRETTORE. RIMODULAZIONE DEL PIANO FINANZIARIO, COMMENTI E CRITICHE ANCHE DALL’ EX SINDACO RUTA, CHE MOSTRA ANCORA DI VOLER BENE MODICA

domenico pisanaModica ha un nuovo sindaco, una nuova amministrazione e un nuovo Consiglio comunale soltanto da pochi giorni. Diciamo che è appena dal 2 luglio che la città ha un nuovo governo.
Rimango basito nel leggere certi commenti sul neo sindaco Abbate, che nostri affezionati lettori hanno scritto in questi giorni in ordine alla notizia della rimodulazione del Piano di equilibrio con scadenza domenica 14 luglio. E rimango piacevolmente sorpreso del commento dell’ex sindaco Meno Ruta, che da par suo, nonostante estrinsechi critiche, si dimostri un “signore della politica” capace di distinguere “il tifo” dall’ “interesse della città”. Grazie avvocato Ruta per i suoi commenti, che non solo ci onorano, ma ci dicono con quale “stile”, “atteggiamento” e “intelligenza” si possono fare.
A scanso di equivoci, dico subito che esiste libertà di pensiero e che anche quanto scritto da altri commentatori ha la sua legittimità e intelligenza, tuttavia ritengo, ma questa è una mia opinione molto personale, non penso giovi al bene e alla crescita umana della nostra città. “Forse Abbate – scrive Gatto comunista – pensava di partecipare ad un concorso di bellezza? O credeva di ereditare una bella villa a Taormina? Ha lavorato 2 anni alla sindacatura e sapeva a cosa andava incontro. Forse come dice qualcuno pensava di giocare a 7 e mezzo? e la sindacatura è un bel 4 da poter cambiare se fa comodo?…” E ancora: “Questo sindaco – scrive Piero – non è in grado neanche di capire quali sono i problemi della città, cari concittadini ecco chi avete votato…” “Unica consolazione – scrive modicano – che io non l’ho votato ma se la città sprofonda lo farà anche per me. Susiti u culu ra seggia e stravaghia”.
“Come avevo anticipato nei giorni della proclamazione del nuovo sindaco – scrive un certo a – Buscema sarà presto rimpianto!!”
Quando venne eletto Piero Torchi, alcuni scrissero che Meno Ruta sarebbe stato rimpianto; quando venne eletto Buscema, furono in molti a scrivere che Torchi sarebbe stato rimpianto. Ora che è stato eletto Abbate, c’è chi già parla di rimpianto di Buscema. Insomma. Abbiamo capito.
Su, dai, cari lettori commentatori, ma davvero le persone che si sono candidate a sindaco non sapevano di questa scadenza del Piano di riequilibrio il 14 luglio? Lo sapevamo tutti, e non lo sapevano loro? Certo che Abbate lo sapeva , come lo sapevano tutti gli altri.! E tutti i candidati volevano la bici per pedalare. Solo ad uno, come democrazia vuole, i modicani hanno concesso di salire. E in 12 giorni già volete mandarlo a casa? Possibile che questo neo sindaco con una scadenza amministrativa così pesante se ne sia andato al mare con la moglie per farsi i bagni? Possibile che non abbia mosso un dito per dire: attenzione, c’è la data del 14 luglio che incombe come una spada di Damocle sulla nostra testa, diamoci una mossa per vedere cosa fare in vista dell’approvazione della rimodulazione del Piano di equilibrio. Strano che non l’abbia fatto! Io questo non lo so.
Vedete, uno dei motivi per cui è difficile governare la cosa pubblica è il “gioco dei ruoli”: essere al governo ed essere all’opposizione sono due ruoli per i quali si recitano parti prestabilite. In questo gioco, i cittadini elettori sono spesso“tifosi” che anche loro cambiano le parti.
Già intravedo qualche commentatore che leggendo quanto scrivo, mi ha già messo i panni dell’avvocato del neo sindaco. E per quali motivi dovrei farlo? Per motivi ideologici che non esitono più? Per simpatia o per che cosa? Forse per una captatio benevolentiae?
Il sindaco Abbate creda sappia bene a cosa la città va incontro senza l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario. Sono state le sue dichiarazioni poco “avvertite, pensate e riflettute” che gli hanno fatto piombare addosso critiche. Se può essere vero che lui non ha alcuna responsabilità diretta sulle scelte dell’amministrazione che lo ha preceduto, è altresì vero che aspirando a governare, quelle scelte ereditate diventano strumento nelle sue mani su cui deve dare conto urgentemente alla città. Considerato il clima sociale e conflittuale che si vive a tutti i livelli, e che qualsiasi azione amministrativa si fa, sia in bene che in male, è sempre soggetta a critiche, in minima parte costruttive, ma in massima parte distruttive, forse per chi amministra è meglio puntare su fatti, sulle azioni concrete evitando dichiarazioni, che possono essere sempre lette e interpretate a proprio piacimento. E in questo momento il fatto amministrativo che la città di Modica attende è l’approvazione della rimodulazione del Piano di equilibrio finanziario. E in questa direzione credo tutti siano chiamati a collaborare: Giunta comunale, maggioranza e opposizione consiliari, funzionari e revisori del Comune. Questa è la politica: collaborare assumendosi ognuno le rispettive responsabilità.
E non posso non concludere associandomi alla critica costruttiva di Meno Ruta, che nel suo commento scrive: “Mi auguro che il Sindaco e l’amministrazione abbiano già adottato la proposta da sottoporre al Consiglio…. La proposta già esaminata e che non aveva ottenuto il parere favorevole dei revisori, infatti, non andava neppure portata all’esame del Consiglio e la stessa va integralmente rifatta , speriamo corretta nella forma e nella sostanza si da ottenere il parere favorevole dei revisori per la definitiva approvazione dei Consiglieri. L’azione amministrativa non si improvvisa”.

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