Rapina all’Agricola di Modica Alta. Azione fulminea del malvivente

imageRapinata stamattina la filiale della Banca Agricola Popolare di Ragusa, di Piazza Gesù a Modica Alta, che si trova a poche decine di metri dal carcere. L’autore e’ stato uomo dall’apparente età fra i 35 e i 45 anni. È entrato nell’istituto come un normale cliente, poco prima di mezzogiorno, si è avvicinato, senza insospettire dipendenti e clienti, allo sportello, quindi, rivolto al cassiere, dopo avere estratto un taglierino e, con parole centellinate, gli ha intimato di consegnare il denaro contante. Arraffato il bottino, circa settemilatrecento euro, è uscito con passo veloce tra lo sbigottimento dei presenti. Una rapina che è stata consumata nel giro di un paio di minuti circa. Il malvivente era a viso scoperto, piuttosto sicuro di sé, e mostrava una calma inusuale. Passato attraverso la bussola che immette all’interno della banca senza alcun allarme(il sistema non rileva questo tipo di armi bianche), si è diretto alla cassa, ha atteso il suo turno e quando l’impiegato ha alzato la testa per conoscere il tipo di operazione da compiere ha tirato fuori dalla tasca posteriore dei pantaloni il taglierino, brandendolo minacciosamente a pochi centimetri dal volto del cassiere, al quale avrebbe mormorato: “Dammi quello che c’è in cassa”. Le altre persone(tre impiegati e due clienti) presenti sono rimaste quasi impietrite dal modo di fare del delinquente che ha avuto anche la freddezza di sistemare le banconote in un borsello e poi di andarsene tranquillamente. E’ stato il direttore a lanciare l’allarme. Sul posto è immediatamente arrivata un’auto civetta del Commissariato che ha diramato le prime indicazioni alle volanti per avviare i posti di blocco, che non hanno dato esito. Non è escluso che ad attenderlo fuori possa esserci stato un complice, anche se sarebbe stato più facile fuggire a piedi poiché la zona è contornata di strade e stradine, anche strette, che possono facilitare l’allontanamento. Improbabile che il rapinatore possa avere scelto quale via di fuga il Viadotto “Nino Avola” perché facilmente controllabile dalle forze dell’ordine. La polizia ha sentito il cassiere, il direttore ed il suo vice. Valuterà le immagini della videosorveglianza a circuito chiuso della Bapr. Pare che il malvivente avesse un accento catanese, ma è solo un’ipotesi giacché avrebbe pronunciato poche parole. Secondo l’identikit tracciato dagli inquirenti, si tratterebbe di un uomo tra i 35 e i 45 anni, alto tra un metro e 80 e un metro e 90. Indossava un paio di jeans e una maglietta chiara.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa