SVILUPPO E LAVORO, IL DECRETO DEL FARE E IL DECRETO OCCUPAZIONE APPORTANO POCHE MODIFICHE ALL’ESISTENTE. L’ANCL DI RAGUSA SOLLECITA IL GOVERNO A FARE DI PIU’

D'Angelo, Scoglio, Scribano, Gatto, Sciacca, Trovato“Il decreto lavoro e il decreto del fare non apportano molte modifiche nella sostanza. C’è pochissimo riguardo allo sviluppo e all’occupazione. Si sarebbe potuto fare molto di più soprattutto sugli sgravi contributivi. Rimaniamo il Paese in Europa che ha la pressione fiscale e contributiva più alta in assoluto di fronte ad un tasso di disoccupazione giovanile preoccupante che, adesso, si attesta sul 38%”. Arriva da Ragusa una critica molto dura all’indirizzo del Governo nazionale. Nell’incontro di studio promosso dall’Associazione nazionale consulenti del lavoro – Unione provinciale di Ragusa, i relatori Giuseppe D’Angelo, presidente del Consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro di Viterbo, ed Ernesto Gatto, commercialista, pubblicista e componente della Fee (Federation des experts comptables europeens) a Bruxelles, hanno puntato il dito sui pochissimi ritocchi effettuati. “In particolare – ha chiarito D’Angelo – sul contratto a tempo determinato dove si ha la possibilità di instaurare il rapporto tra le parti senza causale, quindi con maggiore flessibilità rispetto alla riforma Fornero. Al di là di questo ci sono poi incentivi per i giovani sino a 29 anni, ancorati all’emanazione dei decreti ministeriali e quindi, checché se ne dica, non ancora entrati in vigore. Ecco perché abbiamo ritenuto opportuno suggerire la necessità di apportare consistenti modifiche legislative durante la fase di conversione in legge”. All’incontro di studio, tenutosi nell’auditorium della Camera di commercio, patrocinato dal Comune e dall’Ordine dei consulenti del lavoro dell’area iblea, è stato il presidente Ancl Ragusa, Nunzio Scribano, ad aprire i lavori, sottolineando la delicatezza dei temi trattati e che, però, possono diventare di fondamentale importanza per la crescita anche del territorio locale.
Nel corso dell’incontro, che ha visto la presenza, tra gli altri, di Guido Sciacca, componente dell’ufficio di presidenza nazionale dell’Ancl, e dell’ibleo Giuseppe Trovato, consigliere nazionale dell’associazione, Gatto si è soffermato sull’ampliamento del bonus energetico, cioè la detrazione concessa a chi fa investimenti di riqualificazione energetica, e sul nuovo bonus mobili e arredi, una ulteriore detrazione delle tasse consentita a chi acquista mobili, elettrodomestici e arredi, nonostante manchi tuttora, però, una circolare esplicativa che consenta allo stesso di potere essere efficace sul piano normativo. E’ stato chiarito come, da quest’anno, sono in campo tutta una serie di semplificazioni promosse dalla stessa direzione centrale dell’Agenzia dell’entrate. Gatto, inoltre, ha fatto un excursus sul nuovo regime premiale relativo ai soggetti congrui e coerenti sugli studi di settore mentre un’ampia pagina dell’intervento è stata dedicata alla riscossione perché il decreto del fare attenua gli artigli dell’esattoria che in tutta Italia è Equitalia ma che in Sicilia ha una gestione autonoma.
“La rateizzazione – ha spiegato – potrà arrivare da un massimo di sei anni a un massimo di dieci anni. Inoltre, in presenza di rateizzazioni non si decade più dal beneficio per il mancato pagamento di due sole rate ma si arriverà a otto. E’ stata, altresì, disposta l’impignorabilità della prima casa se il contribuente vi risiede anagraficamente, a condizione che non abbia altri immobili. Bloccato, infine, il fermo amministrativo sui beni, macchinari, impianti e attrezzature afferenti l’attività imprenditoriale”. Il presidente regionale dell’Ancl Sicilia, Stefania Scoglio, ha invece posto l’accento sul fatto che “oggi più che mai, in un momento in cui si registra parecchio disagio e malessere dal punto di vista economico e finanziario ma anche per quanto concerne la crisi dei valori, si potrebbero paradossalmente concretizzare delle grandi opportunità. Ecco perché invito i colleghi a credere nel sindacato in quanto è l’organismo che realmente può battersi da un punto di vista istituzionale per garantire il futuro lavorativo della nostra categoria. L’auspicio è che possano emergere nuove idee e nuove proposizioni per continuare a crescere ancora di più”.

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