LA MORTE DEL MODICANO GIORGIO CANNATA. SESTA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE DELLA MAGISTRATURA ED ENNESIMA OPPOSIZIONE DELL’AVVOCATO GUERRIERI

C’è la sesta richiesta di archiviazione e la sesta opposizione da parte del legale della vittima. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Modica che aveva rigettato le prime cinque richiesta della magistratura inquirente, esaminerà nuovamente il caso il prossimo 4 giugno a fronte delle ulteriori prove presentate dall’avvocato Emanuele Guerrieri, difensore della famiglia del cinquantenne Giorgio Cannata, modicano, deceduto la sera del 15 luglio del 2003 sulla SS. 194 Modica-Marina di Modica. L’ennesima richiesta per infondatezza della notizia criminis presentata dal pubblico ministero, alla quale si oppone il legale modicano, alla ricerca delle responsabilità. L’ultima volta era stato il Gip, Michele Palazzolo, a rigettare la richiesta del pubblico ministero, disponendo altri quattro mesi di indagini con la prova su strada circa la tenuta del motociclo che guidava la vittima nel momento dell’incidente. A fronte di ciò la Procura ha deciso di chiedere ancora l’archiviazione dell’indagine. In atto ci sono due indagati, L.P., 40 anni, e S.G., 46 anni, entrambi del bresciano, rappresentanti dell’azienda produttrice del veicolo, un motociclo Kimco 205 People che, pare, avevano accertato che quel modello di motociclo era difettoso. Il legale dei familiari della vittima ritiene che non si tratti di una tragedia non casuale. Giorgio Cannata faceva il tornitore presso l’Almer di Ragusa. Quella sera, finito il turno, stava facendo rientro nella sua casa estiva di Marina di Modica. Ad un certo punto sarebbe scivolato al suolo e pur indossando regolarmente il casco protettivo avrebbe sbattuto la testa violentemente prima sul selciato, poi, nel prosieguo della corsa, contro il guard-rail e, successivamente, contro la canaletta in cemento armato per lo scolo delle acque. Il casco, in buona sostanza, si spaccò in due.

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