PROCESSO MEDIASET. Berlusconi condannato a quattro anni I giudici: “Interdizione da ridefinire”

berlusconi_cameraConfermata la condanna a 4 anni di reclusione con rinvio alla Corte d’Appello di Milano per rideterminare l’interdizione. È questa la sentenza della Corte di Cassazione a conclusione del processo Mediaset.

Al momento della sentenza gli avvocati difensori di Berlusconi, Longo e Ghedini, non erano presenti in aula. Berlusconi ha atteso il verdetto a Palazzo Grazioli insieme al vicepremier e ministro dell’Interno Angelino Alfano. Con loro anche Piersilvio Berlusconi, secondogenito del Cavaliere.

TRE ANNI COPERTI DA INDULTO
A questo punto la condanna di frode fiscale nei confronti di Silvio Berlusconi diventa definitiva e per l’ex premier tre anni della pena sono coperti da indulto. L’anno residuo dovrà essere scontato ai domiciliari o con l’affidamento ai servizi sociali. Dipenderà da quello che decide il Cavaliere. La vicenda Mediaset riguarda la compravendita dei diritti televisivi delle reti di Silvio Berlusconi e risale al 2003. Secondo la tesi accusatoria convalidata da piazza Cavour l’ex premier ha intascato fondi neri pari a 280 milioni di euro senza pagare le tasse e commettendo frode nei confronti degli azionisti.

NO COMMENT DEGLI AVVOCATI
«Non dirò a». È quanto si è limitato a dire uno dei legali dello studio Coppi che ha assistito Silvio Berlusconi nel processo Mediaset in Cassazione subito dopo la lettura del dispositivo. Nessun commento alla decisione della Cassazione anche da parte del procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati che si è limitato a spiegare che «la pena principale è definitiva ed è eseguibile».

BERLUSCONI RIUNISCE I SUOI
Pochi minuti dopo l’emissione della sentenza della corte di Cassazione sono arrivati a palazzo Grazioli i capigruppo di Camera e Senato Renato Schifani e Renato Brunetta, Denis Verdini e Altero Matteoli. Silvio Berlusconi quindi ha riunito nella sua residenza romana lo stato maggiore del Pdl, per fare il punto dopo la sentenza che conferma la condanna.

LA VICENDA
In appello Berlusconi era stato condannato a 4 anni di reclusione per frode fiscale e a 5 di interdizione dai pubblici uffici. Ieri, al “Palazzaccio”, era stata la giornata delle difese. Nel corso della sua arringa l’avvocato Ghedini aveva spiegato che «nel tessuto della sentenza mancava la prova che Berlusconi avesse partecipato al reato». Martedì invece il procuratore Antonio Mura, dopo aver definito Berlusconi «l’ideatore del meccanismo delle frodi fiscali», aveva chiesto il rigetto dei ricorsi delle difese degli imputati (e quindi la conferma delle condanne). Da ricalcolare invece l’interdizione dai pubblici uffici considerata troppo elevata.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa