“L’idea dell’albergo diffuso, che a Scicli non solo ha trovato attuazione ma è risultata addirittura da stimolo per la predisposizione di un disegno di legge a livello regionale, deve fare presa anche sulle altre realtà comunali dell’area iblea. A cominciare da Ragusa. Non è tempo di improvvisazione. Serve una strutturazione con un progetto globale anche per quanto riguarda l’accoglienza”. La pensa in questi termini il presidente provinciale Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino, riferendosi alla pratica che ha permesso, nel centro storico di Scicli, di “diffondere” orizzontalmente l’albergo diffuso. Ma di cosa si tratta? È un sistema di case vicine messe in rete e coordinate da una struttura centralizzata dove si trova la reception & bookshop, la sala colazione, la sala comune e il ristorante. Gli alloggi sono case tipiche recentemente ristrutturate e arredate per garantire tutti i confort, per far sentire gli ospiti, anche se solo per qualche giorno, parte della comunità locale.
Gulino spiega perché si tratta di un’idea che potrà risultare vincente. “Un albergo diffuso – afferma – risponde sostanzialmente a due caratteristiche: da un lato è un modello di ospitalità originale, dall’altro consente un modello di sviluppo turistico del territorio. Ecco perché, come associazione di categoria che propugna il modello della cooperazione, crediamo in una proposta concepita per offrire agli ospiti l’esperienza di vita di un centro storico di una città o di un paese, potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè sull’accoglienza, sull’assistenza, sulla ristorazione, oltre che su spazi e servizi comuni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre duecento metri dal “cuore” dell’albergo diffuso, vale a dire lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro. E lo sosteniamo perché la formula della cooperazione è l’unico sistema, a nostro modo di vedere, con cui chi dovrà gestire gli alberghi diffusi può creare una rete di servizi tesa a fornire le migliori risposte sul fronte dell’accoglienza. E’ chiaro che attendiamo ancora delle valide risposte, sul piano normativo, affinché questa esperienza possa essere vissuta con un adeguato supporto legislativo (parlo di incentivi ad hoc, basterebbe sfruttare quelli già esistenti proposti dal Governo nazionale nel luglio scorso), inserita in un contesto di pianificazione urbanistica ragionata da parte della Pubblica amministrazione. Pubblica amministrazione che dovrebbe anche pensare alla creazione di uno sportello unico per la concessione delle necessarie pratiche affinché i tempi burocratici possano essere abbattuti. Riflettendo sul fatto che l’economia locale, anche attraverso l’utilizzo, per le ristrutturazioni, delle piccole e medie imprese del territorio, potrebbe esserne agevolata su più fronti”.
Per Gulino, l’attuazione di questo sistema è da supportare con la massima attenzione “in quanto – aggiunge – si tratta di un modello di sviluppo del territorio che non crea impatto ambientale. Per dare vita ad un albergo diffuso, infatti, non è necessario costruire niente, dato che ci si limita a recuperare e a ristrutturare oltre che a mettere in rete quello che esiste già, cosa che potrebbe accadere in buona parte dei centri storici dei comuni della nostra provincia. Come se non bastasse, ed è questo un altro aspetto che merita rilevanza, un albergo diffuso funge da presidio sociale in quanto anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta. E’ questo l’invito che rivolgiamo alle varie Amministrazioni comunali affinché prendano in considerazione l’opportunità, sfruttando anche la normativa in fase di radicamento, di attivare il suddetto sistema. Come Confcooperative saremo da pungolo affinché i progetti degli alberghi diffusi non solo possano essere attuati ma vigileremo per fare in modo che gli stessi siano inseriti all’interno di una programmazione complessiva per non farli rimanere cattedrali nel deserto”.
LA SFIDA DELL’ALBERGO DIFFUSO, GULINO (CONFCOOPERATIVE) : “A SCICLI HA GIA’ TROVATO UNA PRIMA ATTUAZIONE NEGLI ALTRI COMUNI IBLEI SIA VALUTATA L’OPPORTUNITA’ DI SEGUIRE QUESTA STRADA PER INCENTIVARE L’ECONOMIA”
- Agosto 22, 2013
- 11:29 am
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