Ecco quello che può aiutare l’artigianato in Italia a non morire definitivamente: il marito-in-prestito. Una figura inedita fino a poco tempo fa, che la crisi economica e la fantasia hanno prodotto. Un uomo multitasking che si contatta quando il lavandino del bagno non scarica più, la cinghia della tapparella si rompe, la porta scricchiola pericolosamente. “Mia moglie all’inizio aveva qualche perplessità, adesso e’ contenta” ha rivelato un marito-in-prestito. E pure lui è contento. Un altro modo per rendere felice la coppia. La cronista che comunicava la notizia, anche lei contenta, lodava l’iniziativa che, di questi tempi, incrementa il risparmio e aiuta tante signore a superare alcuni contrattempi quando i rispettivi mariti manifestano una certa pigrizia…Di funzione in funzione, chissa’ che un marito-in-prestito non serva anche a risolvere incomprensioni “coniugali” evitando agli interessati il ricorso allo psicoterapeuta. Certo che gli italiani sono proprio pieni di immaginazione! Persino la placida ministra dell’integrazione, la signora Kyenge, si è così integrata nella nostra società, che ha avuto un’ ideona: perché non togliamo il velo alle suore oltre che alla musulmane? Il tutto, neanche a dirlo, in nome della solidarietà. Ma resta un quesito: e la partita IVA gliela facciamo ai mariti-in-prestito?
Un marito in prestito………a cura di Rita Faletti
- Agosto 22, 2013
- 11:37 am
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