“Ci sono situazioni in cui non si può non prendere posizioni forti a sostegno di chi sta combattendo una causa drammatica come quella di perdere il diritto alla propria abitazione”. Così sottolinea Orazio Ragusa che è pronto a sostenere con ogni mezzo Angelo Giacchi e tutti coloro che, oggi, soffrono a causa di un sistema che ha perso ogni considerazione per la persona e per i lavoratori in difficoltà”. La casa all’asta è sicuramente un avvenimento drammatico nel quale si vedono sfumare via anni di sacrifici. Non solo. Si è perfettamente consapevoli che la propria vita sta cambiando. Anzi, è già cambiata. Drasticamente”. “Quella per il diritto all.abitare è una battaglia di civiltà che ha a che fare con la dignità dell’uomo prima e della tutela del cittadino poi. Angelo Giacchi, noto imprenditore agricolo di Vittoria, da ieri ha iniziato uno sciopero della fame dopo aver appreso che la propria casa sarà messa all.asta mercoledì prossimo. “Troppe persone hanno visto la loro azienda o la loro casa essere stata portata via e, in molti casi, svenduta senza poter far nulla”. Assieme alla perdita di quelle proprietà vengono meno anni di sacrifici e lavoro. “Quando nei luoghi della politica ho sollevato, più volte, questa problematica mi è stato sempre risposto che la società, nel suo insieme, con queste procedure di messa all’ asta dei beni e proprietà dei debitori, salvaguardia un principio fondamentale che gli permette di funzionare: i debiti, in qualche modo, vanno pagati. Se non ci fosse questa salvaguardia crollerebbe tutto il sistema”.
“Adesso dico basta! Non accetto più queste risposte perché la situazione è drammatica. Con questi metodi i creditori arrivano a ricavare molto meno di quanto sarebbe giusto e a volte, addirittura, nulla, i debitori, invece, sono gettati in strada e solo una piccola cerchia di persone si arricchisce sfruttando la situazione”.