Il pubblico ministero, Francesco Puleio, chiude la sua requisitoria chiedendo la condanna per l’imputato, l’imprenditore modicano Francesco Polara, 46 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Pellegrino, a un anno e dieci mesi di reclusione e quattromila euro di multa. Il collegio penale del Tribunale(presidente Antongiulio Maggiore, a latere Francesco Chiavegatti, e Vincenza Rada Scifo), torna dopo due ore di camera di consiglio con un’ordinanza-sorpresa: vuole risentire la parte offesa e un rivenditore di auto dove l’imputato aveva lavorato a Scicli. Se nel parlerà con la prossima udienza. Polara è accusato di usura anche se il consulente tecnico d’ufficio che effettuò la perizia volta ad accertare le presunte responsabilità a carico dell’imputato avrebbe stabilito situazioni sostanzialmente contrastanti rispetto a quanto contestato dall’accusa la quale ritiene che l’uomo avrebbe concesso dei prestiti alla parte civile, un imprenditore di Modica, patrocinato dall’avvocato Giovanni Di Pasquale, praticando nei suoi confronti dei tassi usurai. Secondo il difensore di Polara, la perizia non ha tenuto conto di alcune somme erogate in contante, risultanti agli atti e che smonterebbero la tesi accusatoria, invertendo la situazione a favore dell’imprenditore-imputato. Sulla base di questo ragionamento, sarebbe quindi esclusa in partenza l’ipotesi dei tassi usurai. I fatti oggetto della denuncia si verificarono nel 2007.
Presunta usura a Modica, il Piemme chiede condanna a venti mesi
- Dicembre 11, 2013
- 10:13 am
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