RAGUSA. EROSIONE DELLE SPIAGGE E GESTIONE INTEGRATA DELLA FASCIA COSTIERA Domani un convegno per approfondire la tematica

“L’erosione delle spiagge e la gestione integrata della fascia costiera” è il tema del convegno, organizzato dal Comune di Ragusa, che si terrà domani, 17 dicembre, alle ore 17.30 presso il Centro Servizi Culturali di via Diaz. Interverranno Giorgio Anfuso, docente di geomorfologia e dinamica dei litorali presso la Facoltà di Scienze del Mare e dell’Ambiente della Universidad de Cádiz (Spagna) e Enzo Pranzini , docente ordinario di geomorfologia e dinamica dei litorali presso la Facoltà di Scienze dell’Università degli Studi di Firenze e presidente del Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero (associazione scientifica con circa 250 soci specializzati nei settori della geologia, ingegneria costiera, urbanistica e biologia). “Abbiamo ritenuto importante approfondire il tema complesso dell’erosione delle coste attraverso un convegno, a cui parteciperanno importanti specialisti del settore – spiega l’assessore alle Politiche del Territorio e per l’Ambiente Claudio Conti – Da alcuni decenni il litorale della provincia di Ragusa risulta interessato da marcati fenomeni erosivi che da una parte hanno portato alla nascita di nuove spiagge e dall’altra alla scomparsa o ridimensionamento di altre. Pare che ciò sia dovuto alla mancanza di sedimenti che arrivano al mare piuttosto che all’irrigidimento della costa. Per rimediare a ciò la Regione siciliana è intervenuta attraverso lo strumento del PAI, che però, a parere di importanti esperti italiani ed esteri di dinamica e difesa dei litorali, risulta viziato da errori, tanto che in provincia di Ragusa aree ritenute dal suddetto studio ad alto rischio di erosione non hanno subito negli anni importanti fenomeni erosivi, mentre alcune aree classificate non a rischio hanno invece presentato problemi di erosione. Nel frattempo con fondi statali si stanno eseguendo, o sono in progetto, interventi di difesa della costa affidati ai singoli comuni (tra cui Ragusa) non coordinati tra di loro e con il rischio di non risolvere il problema, ma anzi di aggravarlo”.