Accusati di furti e ricettazione tra Modica e Pozzallo. Sei rinviati a giudizio

billelTutti rinviati a giudizio. Il Giudice per le Udienze Preliminari, Giovanni Giampiccolo, ha accolto la richiesta del pubblico ministero, Francesco Puleio, mandando a processo ordinario fissato per ottobre del prossimo anno, Billel Jallabi , modicano di origini tunisine, accusato di furti e ricettazione con altre cinque persone, ovvero Isabella Cannata, Claudio Verdelli, Orazio Caruso, tutti di Modica, Sami Arbia e Slouma Marouane, tunisini, che sarebbero stati complici nei vari delitti commessi da Jallabi. La difesa è rappresentata dagli avvocati Salvo Maltese, Carmelo Scarso. Nel procedimento si è costituito parte civile l’avvocato Giovanni Favaccio, attraverso il collega Enrico Belgiorno. Questo perché il giorno stesso in cui fu scarcerato a seguito di un arresto, si verificò un furto nello studio legale di Corso Garibaldi e, successivamente, il telefono del professionista fu trovato in possesso del principale imputato, La Cannata, invece, avrebbe, in concorso, danneggiato, ai fini del furto, una BMW in sosta a Pozzallo, ma il proprietario riuscì a sventare il tentativo chiamando i carabinieri. Verdelli e Caruso, insieme a Jallabi, sarebbero gli autori di un furto nell’abitazione di Carmelo Civello, un dipendente comunale dove avrebbero rubato oggetti preziosi, computer e orologi. Il tunisino nativo di Modica, che nel frattempo è stato espulso dall’Italia, insieme con gli altri imputati, avrebbe rubato il borsello da una Fiat Panda di Giuseppe Maltese, utilizzando, poi, il bancomat di quest’ultimo, avrebbe, quindi, tentato il furto in un appartamento di Via Sacro Cuore non andato a buon fine poiché arrivò in tempo la proprietaria, Mirella Ruta. Con Arbia e Slouma avrebbero ricettato una carta di credito, avrebbero rubato un borsello a Roberto Modica, una fotocamera digitale a Massimiliano Minardo e un telefonino a Giorgio Cappello.

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