Attendere con ansia di potere visitare una chiesa e vedersi, invece, chiudere il portone del luogo sacro in faccia. Non ha fatto una bella figura Modica e l’istituzione religiosa in se stessa al cospetto di alcuni turisti che lo scorso 31 dicembre avrebbero voluto visitare la chiesa di San Domenico, adiacente il Municipio. Un buon gruppetto di persone, aveva appena visitato l’atrio di Palazzo San Domenico, stava ammirando il bellissimo prospetto della chiesetta di Piazza Principe di Napoli. “Abbiamo visto arrivare il prete – lamentano due coniugi – e, pertanto, abbiamo pensato che stesse aprendo il luogo sacro che ritenevamo interessante anche all’interno. Alcuni dei presenti avevano già preparato telecamere e macchine fotografiche nel momento in cui il sacerdote è arrivato davanti al portone ed ha impugnato la chiave”. Secondo i presenti, il prete ha aperto il portone, è entrato, e senza nulla dire, ha richiuso lasciando tra lo stupore generale tutti fuori. Incredulità e amarezza generale oltre ai conseguenti mugugni, quasi offesi da quel comportamento di “sufficienza” e per non avere potuto visitare uno dei più bei esempi barocchi della città. La chiesa di San Domenico, detta del Rosario, presenta uno dei pochi prospetti rimasti integri dopo il terremoto del 1683. Si tratta di un luogo sacro che viene aperto solo in occasione di sporadiche celebrazioni eucaristiche. “In fondo – dicono un paio di turisti siracusani in vacanza a Modica – non sarebbe costato nulla aprire per pochi minuti e lasciarci apprezzare le bellezze interne che esaltano i valori culturali della città”. L’originaria costruzione della chiesa, con l’annesso convento dei Domenicani risale al 1461. E’ ricca di interessanti tele del Cinquecento ed ha una cappella interna, un tempo riservata alla preghiera dei frati, riccamente decorata con pitture murali e pregevoli stucchi.
Modica, turisti arrabbiati. Il prete non li fa entrare per visitare la chiesa
- Gennaio 2, 2014
- 11:26 am
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