MODICA. QUASI UN MESE PER AVERE UNA CARTELLA CLINICA DALL’OSPEDALE MAGGIORE. DENUNCIA DI UN’UTENTE. IL DIRETTORE SANITARIO: “E’ STATO UN DISGUIDO”

Sei viaggi presso l’Ufficio Cartelle Cliniche dell’Ospedale Maggiore. Dallo scorso 4 maggio, solo il primo giugno un’utente modicana ha ottenuto la cartella clinica richiesta su delega di un parente. Per Concetta Spadaro tutto ciò è inammissibile. “Il 4 maggio – spiega – su delega di un mio parente, chiedo la fotocopia della cartella clinica, pagando 25 euro di ticket per il rilascio( aggiungo che la diagnosi non è da poco conto ed io con una copia della cartella, avrei dovuto consultare altri professionisti, per vedere se era possibile effettuare altri interventi, oltre a quello a cui si era già sottoposto questo mio parente, ma con un verdetto molto negativo. Torno il 18 maggio, mi rivolgo all’ufficio preposto per la consegna della cartella, ma vano è stato il viaggio, in quanto mi riferiscono che la fotocopia della cartella non era ancora pronta. Nello stesso giorno, ( visto che la cartelle mi serviva urgentemente), mi rivolgo al reparto di chirurgia, dove trovo la spiegazione al tanto ritardo, infatti solo qualche giorno prima era arrivato l’esame istologico, e la cartella era alla firma del Dr. Aprile, primario del reparto di chirurgia, che in quel giorno non era presente in reparto, e mi assicurano che sicuramente l’indomani l’avrebbe firmato e la cartella sarebbe stata completa, pronta per poter effettuare le fotocopie a me necessarie. e fin qui tutto dentro la norma e tutto regolare, infatti il ritardo era ampiamente giustificabile, e non era colpa di nessuno, se non del ritardo con cui consegnano gli esami istologici”. Dal 22 maggio al 1 giugno è un susseguirsi di rinvii e di “torni tra qualche giorno. “L’altro ieri – aggiunge Concetta Spadaro – mi reco ancora presso l’Ufficio ed attendo il mio turno. Chiedo la famigerata cartella, l’impiegata si affanna a cercarla in un gran numero di cartelle, inutilmente. Riguarda una seconda, terza, quarta volta e mi dice che non c’è ancora sostenendo che è colpa del reparto o di chi deve fare le fotocopie. A questo punto una sua collega interviene sostenendo di ricordare della cartella a nome del mio parente e infatti da un block notes accerta che effettivamente il reparto l’aveva consegnata”. Risulta che l’ufficio l’aveva assunta già il 27 maggio. La cartella, finalmente, si trova: era insieme alle altre dove avevano già cercato. “A questo punto mi arrabbio – aggiunge l’utente e faccio le mie rimostranze. Metto in evidenza i viaggi inutili ma l’impiegata mi risponde che dovevo avere dei grossi problemi per comportarmi in quel modo. E allora chiedo di parlare con il direttore sanitario. Si presenta il dottor Zocco, che è il vice direttore, il quale sentite le mie forti rimostranze mi invita a denunciare tutto alla Procura della Repubblica. A questo punto mi rivolgo all’Urp che spero assuma dei provvedimenti verso chi si è permesso di trattarmi in questo modo. Chiedo, adesso le scuse”. Il direttore Sanitario,  Raffaele Elia, giustifica. “E’ stato solo un disguido in quanto pensavamo che la cartella dovesse essere in un posto invece era stata sistemata in altro. Uno sbaglio penso possa essere ammissibile, anche perché l’impiegata è una persona molto efficiente ed affidabile che mi sento di giustificare”.
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa