Depuratore di Modica. Interrogazione di Ivana Castello

Le disfunzioni al depuratore di Via Fiumara deriverebbero dalla cessazione di ogni attività da almeno otto giorni. Lo sostiene il consigliere comunale del Pd, Ivana Castello, che ha interrogato il sindaco, segnalando che la struttura sembra destinata, nonostante la volontà più volte gridata in tutte le direzioni, forse per svegliare fantasmi con cui si ama intrattenerci, come quando si grida in una valle e si aspetta che l’eco risponda, ad essere travolta da un infausto, quanto incredibile destino. “Sembra che qualcuno, inconsistente come uno spiritello – dice la consigliera – sia risorto dal passato e voglia calamitare la struttura verso l’immobilità e il silenzio. Un decennio o più dopo che il depuratore fu costruito, tra il settanta e l’ottanta, pare che alcuno si sia ingegnato per migliorarne il funzionamento, riuscendo, invece, a peggiorarlo. Trascorsero trenta e più anni nella vana ricerca della causa delle disfunzioni, spendendo decine di milioni all’anno, senza venirne a capo. Poi altri ne tagliò i costi e, senza colpo ferire, rimediò ad alcune scelte erronee. Bastarono due o tre mesi. Otto o dieci giorni or sono sembra che quello spirito sia tornato. Lei saprà certamente, anche se è di Frigintini, che la Fiumara era una salubre contrada, tra le più belle e ricche di acqua potabile e di biodiversità del territorio di Modica; e saprà pure che dalla Fiumara viene la maggior quantità della verdura fresca che quotidianamente si consuma a Modica. Ora questa contrada, gli effetti non voglio attribuirli agli ultimi otto giorni, poiché è noto che vanno ascritti ai trenta e più anni di disfunzione, è ampiamente coperta di escrementi e la sua aria è colma di esalazioni mefitiche. Negli ultimi otto giorni, insomma, la situazione ambientale, già di per sé grave come più volte ha denunciato il Comune di Scicli, nelle congiunture in cui ha temuto l’inquinamento di alcuni pozzi d’acqua potabile, si è come mai aggravata. Corre voce che la situazione, sia stata determinata dal continuo versamento di liquami non depurati nell’alveo del torrente”.