Consigliere Mirabella. Il turismo dove sta di casa a Ragusa?

Giorgio Mirabella“Non si può essere orgogliosi di essere un sito Unesco, grazie ai monumenti riconosciuti patrimonio dell’Umanità, e poi non essere consequenziali nelle strategie di promozione da adottare”. E’ il pensiero esternato, già in consiglio comunale, dal consigliere di Idee per Ragusa, Giorgio Mirabella, in occasione della chiusura di chiese, monumenti, musei e luoghi di interesse artistico-culturale, nei giorni delle festività appena trascorse, compreso il periodo pasquale.

“E’ assurdo constatare – spiega nel dettaglio il consigliere Mirabella – che nei giorni festivi i siti ragusani di interesse storico-culturale ed artistico siano rimasti chiusi perchè, a differenza di quanto compiuto dall’Amministrazione nel periodo natalizio, questa volta non è stato assunto alcun impegno nei confronti dei dipendenti per lasciare aperti gli uffici turistici che vi sono in piazza San Giovanni a Ragusa, in quello di piazza Duca degli Abbruzzi a Marina e quello di piazza Repubblica a Ibla. Sarebbe bastato un ordine di servizio per consentire almeno ai tanti turisti che già sono numericamente presenti nel nostro territorio di poter avere informazioni e indicazioni, o una semplice cartina toponomastica. Ancor peggio, è il fatto che questa Amministrazione, dal suo insediamento, non ha provveduto a rinnovare il protocollo d’intesa con la Diocesi di Ragusa che prevedeva l’apertura delle chiese nei giorni festivi. Un atto che di volta in volta, annualmente, è stato rinnovato proprio per consentire una piena fruizione dei luoghi di culto nei nostri centri storici, ma che al momento rimane inattivo, tant’è che i turisti si sono dovuti accontentare di ammirare gli esterni, senza poter accedere all’interno delle chiese. Ritengo che questo modo di gestire il turismo e pianificare gli interventi sia a dir poco approssimativo se si pensa, tra l’altro, che solo da pochi giorni l’ufficio turistico di Marina di Ragusa è attivo, che quello di piazza San Giovanni ha troppe poche unità rispetto le esigenze di servizio a cui deve far fronte, e che, addirittura quello di Ibla, rimane ancora chiuso. Allora mi chiedo a cosa serve fare tanto se poi in atti semplici, non si riesce ad essere pronti? Da qui la richiesta all’Amministrazione di attivare tutti gli atti che ritiene congrui affinchè quanto sinora fatto in tema di turismo, non vada vanificato, e affinchè il nostro territorio possa anche vivere di turismo in termini economici per tutti gli operatori del settore e dell’indotto”.

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