Non avrebbero negato di essere i protagonisti di quei video scioccanti, registrati dalla squadra mobile all’interno degli Istituti Polesani di Ficarolo, gli operatori socio sanitari ascoltati ieri nell’interrogatorio di garanzia, dal giudice Carlo Negri. Ma avrebbero cercato di ridimensionare la portata dei loro gesti, sminuendo la violenza che è stata loro contestata.
Non schiaffi ma buffetti. Non spintoni, ma prese ferme per contrastare comportamenti violenti. Senza contare che quei gesti sarebbero stati esasperati da una situazione di inadeguatezza di organico, che portava gli operatori sociosanitari a turni massacranti e stress.
Esplodevano quindi davanti ai pazienti, per frustrazioni derivanti da motivi organizzativi (si parla di 200 dipendenti a fronte di 300 pazienti, a cui vanno tolti quelli amministrativi, quelli in ferie e in malattia, suddivisi per vari turni nell’arco di 24 ore). Sarebbe questa la posizione dei due operatori sociosanitari che sono stati ascoltati dal gip di Rovigo, Orazio Muriana Triberio, 31 anni, modicano residente Ficarolo e Gianni Balzan, 41 anni, di Trecenta. Insieme a loro, ha parlato con il gip anche Tiziano Gaio, 62 anni di Ficarolo, medico responsabile della struttura, che secondo l’accusa, con il suo silenzio e alcune scuse avrebbe coperto le azioni violente perpetrate dai vari operatori sociosanitari a scapito dei pazienti, disabili psichici e fisici. I loro legali difensori (Barbara Destro, Canzio Bonazzi per il foro di Rovigo e Giovanni Giuca del Foro di Siracusa per Muriana), però non vogliono rivelare i dettagli delle loro dichiarazioni. Tutti, però, hanno già chiesto la revoca o la modifica della misura cautelare per i loro assistiti, a cui il gip risponderà entro la settimana. Per quanto riguarda invece le donne, le sette operatrici sociosanitarie rinchiuse nel carcere di Verona (Candida Visentini, 48 anni, di Fiesso Umbertiano; Lisa Simonetti, 33 di Ficarolo; Lorena Cannizzano, 26, residente a Ficarolo; Elena Chieregato, 35, di Lendinara; Marisa Visentin, 56, di Medaglino San Vitale (Pd); Monica Soriani, 62 anni, di Ficarolo; Daria Furini, 36 anni, di Trecenta) si sono tutte avvalse della facoltà di non rispondere. L’unico a voler rilasciare dichiarazioni alla stampa è l’avvocato di Lisa Simonetti, Ivan Agnesini: «La mia cliente si è avvalsa della facoltà di non rispondere. E’ ovviamente scossa dopo essere stata arrestata alle 5 di mattina e portata in carcere senza spiegazioni. Stiamo valutando se presentare istanza o rivolgerci al riesame per chiedere la scarcerazione». Bocca cucita per l’avvocato Monica Malagutti, che difende Marisa Visentin: «Non voglio parlarne è una questione che fa del male a tante persone». L’inchiesta, comunque, continua e non c’è da escludere che altri nomi vengano iscritti al registro degli indagati.